L’asse Nardella-Bonaccini "Basta con il Pd centralista Ma non chiamateci rottamatori"

Il sindaco di Firenze e il governatore emiliano ripartono dai territori. Il simbolo: una bicicletta. Tour in cento città. Oggi intanto scende in campo Schlein, con lei si schiera la sinistra di Orlando

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di Paola Fichera

Ci sono volute settimane, ma alla fine il sindaco di Firenze Dario Nardella ha sciolto le riserve e, in nome di un ’noi’ che dovrebbe far bene al partito, ha deciso di non candidarsi nella corsa per la segreteria Pd. Da ieri è in campo al fianco del presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini che ieri, con l’alleanza platealmente stretta con Nardella e l’ala dei sindaci a lui vicini, ha messo a segno un’altra mossa contro Elly Schlein, la sua vicepresidente in Regione che oggi si candiderà ed è a tutt’oggi l’avversaria più temuta. Visto anche l’appoggio appena ottenuto da Andrea Orlando.

L’asse Bonaccini-Nardella è quindi saldato, un patto dell’Appennino sotto il simbolo della bicletta perché a entrambi piace ricordare che la loro collaborazione è partita insieme al lavoro per sostenere la candidatura tosco-romagnola per una tappa del Tour de France. E la bicicletta alle loro spalle sul piccolo, ma significativo per i dem fiorentini, palco del Teatro del Sale sta a li dimostrare la consapevolezza di entrambi: ci sarà molto da pedalare per costruire il dopo Letta. Tocco da regista dello spin doctor della campagna di Bonaccini, quel Marco Agnoletti di Jump, in passato portavoce anche di Nardella e prima di Matteo Renzi.

Ieri Bonaccini ha cominciato a tracciare la composizione della sua squadra: a Nardella il ruolo di "guida della nostra mozione". "Lo stimo tantissimo – ha spiegato – ha saputo tenere alta la qualità del buon governo. Nei prossimi giorni presenteremo una squadra paritaria, tante donne e tanti uomini". Il 10 dicembre "partiremo da Bari per un grande tour, vogliamo toccare almeno cento luoghi, non solo le grandi città". E la scelta del sud non è casuale visto che per il ruolo di vicesegretaria Bonaccini ha già in mente Pina Picierno, eletta in Europa nella circoscrizione sud.

Nardella, intanto, spiega: "Non ho fatto marcia indietro, perché non mi sono mai candidato, mi sono invece sentito rappresentato da Bonaccini" e "ho accettato il suo progetto: il cambiamento di tutto il gruppo dirigente, dalla A alla Z".

"Affideremo ai territori – spiega Bonaccini – la selezione della classe dirigente. Cambieremo la legge elettorale, e se non ci riusciamo siamo pronti a fare le primarie. Basta candidati imposti da Roma". Ribadito anche il concetto della "cancellazione delle correnti" nessuno però parli di ’rottamazione’. E in quanto alle alleanze con 5stelle e Terzo polo, tavolo aperto perché, Bonaccini l’ha chiarito, "da soli non si va da nessuna parte". Primo obiettivo di Nardella, neo presidente della mozione, "aprire il dialogo con i sindaci civici". E a chi provoca Bonaccini sull’allontanamento del sindaco di Pesaro, Ricci, lui replica: "se vorrà ragionare io ci sono".