Lascia il procuratore del caso Open Creazzo e il lungo duello con Renzi

Firenze, il magistrato fu accusato di molestie sessuali e aveva pensato alla pensione. Ora va in Calabria

Giuseppe Creazzo, 66 anni, procuratore capo a Firenze dal maggio del 2014, passa alla procura del Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria (sua provincia d’origine) con funzioni di sostituto procuratore. Il plenum del Csm ha accolto la sua richiesta di trasferimento presentata da alcune settimane e ora approvata su proposta della terza commissione. Creazzo avrebbe potuto concludere il lungo periodo fiorentino a giugno. Ma le prospettive dal 2018 a oggi sono cambiate in modo tumultuoso, passando pure per la decisione di andare in pensione anticipata. Decisione rientrata. Gli ultimi 3-4 anni Creazzo li ha passati al fronte, interno e esterno, giudiziario e "politico": l’esplosione dell’affaire-Renzi, con la procura sovraesposta. Creazzo è con l’aggiunto Luca Turco e il sostituto Antonino Nastasi uno dei tre pm fiorentini che hanno chiesto al gip di rinviare a giudizio Renzi, Luca Lotti, Maria Elena Boschi, Marco Carrai e Alberto Bianchi (più 4 società tra cui British Tobacco e Toto costruzioni) per finanziamento illecito a Fondazione Open. È quella del Giglio Magico: considerata una ‘articolazione politica’ che grazie alle donazioni per milioni avrebbe finanziato la corrente di Renzi quando era nel Pd. Udienza preliminare il 4 aprile.

Renzi è passato alla controffensiva: ha presentato un esposto contro i tre inquirenti, a Genova, competente sui magistrati in servizio in Toscana. Li accusa di possibili reati e comportamenti da valutare a livello disciplinare. Fatti censurabili secondo l’ex premier e leader di Italia Viva contesta i tre come suoi accusatori. Fatti attinenti – ma anche non – all’indagine Open. I primi sono finiti in Senato: martedì scorso ha approvato il conflitto di attribuzione, 167 sì, 76 no. Ci sono nelle migliaia di pagine del fascicolo ’Open’ messaggi intercettati a imprenditori che si scrivono con Renzi. Riguardano terze persone e Renzi all’epoca non era parlamentare la ’difesa’...dell’accusa. Il Senato l’ha vista diversamente. Ma il braccio di ferro ingaggiato da Renzi – che si sente assediato – parte da lontano, dall’arresto dei genitori Tiziano e Laura Bovoli per bancarotta fraudolenta e false fatturazioni e liberati dai domiciliari (aprile 2019) dal Tribunale del Riesame "perché incensurati". Passa dal rinvio a giudizio, sempre a Firenze, dei fratelli Conticini (Andrea è cognato di Renzi) per la presunta sottrazione di 6,6 milioni di dollari destinati all’infanzia in Africa. Indagine dell’aggiunto Luca Turco e del pm Giuseppina Mione.

Che cosa, invece, è fuori dal caso Open ma è ricompreso nell’esposto di Renzi e nello scontro politico-giudiziario? L’accusa di molestie sessuali mossa a Creazzo dalla collega Alessia Sinatra, vicepresidente Anm e pm alla Dda di Palermo. In una telefonata intercettata con Luca Palamara, zar delle nomine e di Unicost, la corrente moderata delle toghe (la stessa di Creazzo), Sinatra apostrofava in modo pesante Creazzo. Che per questo a dicembre è stato sanzionato dal Csm con la perdita di due mesi di anzianità. L’altro attacco renziano è stato portato a Nastasi: un ufficiale dei Carabinieri in Commissione parlamentare ha stigmatizzato la sua presenza e le sue azioni nello studio di David Rossi, a Rocca Salimbeni. Nastasi avrebbe inquinato la scena del crimine.

Giovanni Spano