Venerdì 19 Aprile 2024

L’appello del sindacato "Via gli studenti dai reparti rischiosi"

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di Giovanni Rossi

"Giuliano De Seta, lo studente 18enne deceduto a Noventa di Piave, stava nel reparto produzione sotto una lastra d’acciaio da due tonnellate. Perché era lì? Stiamo scherzando?". Christian Ferrari, segretario confederale della Cgil, guarda all’annunciato decreto dei ministri Calderone e Valditara sull’alternanza scuola-lavoro con aspettative dichiaratamente "alte".

Quali?

"Qui non si tratta semplicemente di cancellare l’ingiustizia del mancato risarcimento Inail ai familiari degli studenti vittime di incidenti, atto che consideriamo dovuto. Questa è l’occasione giusta per rivedere l’intera materia dei Pcto, i Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, con una normativa cogente che escluda alla radice la possibilità di infortuni".

Come?

"Gli studenti devono immergersi in un’esperienza di conoscenza del mondo del lavoro e della cultura del lavoro, ma a distanza di sicurezza dall’effettiva produzione. Questa garanzia oggi non c’è. E non va bene".

Quali rimedi?

"Auspico che i ministri vogliano confrontarsi con le parti sociali. La posizione della Cgil è nitida: la formazione si fa a scuola, poi se la si vuole completare con Pcto o stage, va resa non obbligatoria per liberare gli istituti da una costrizione organizzativa troppo pesante che concorre a determinare inaccettabili errori di selezione. Il protagonismo delle scuole nella ricerca di soggetti adeguati va liberato da un assetto asfissiante, incapace di tutelare la sicurezza".

Quali soluzioni?

"Esiste un criterio molto semplice e immediatamente adottabile: dove c’è un contesto di rischio gli studenti non possono stare. È questo il confine. Poi, a ulteriore garanzia, vanno introdotti processi di qualificazione dei tutor".

Per aziende o enti il costo di accreditamento potrebbe diventare troppo alto?

"Se vogliamo evitare i casi – non isolati – di lavoro nero mascherato, dobbiamo alzare l’asticella. Le aziende devono partecipare al programma come puro atto di responsabilità sociale. Senza nessun guadagno".