L’Antitrust boccia il caro contratti "Luce e gas, abbassate le bollette"

La decisione coinvolge 7,5 milioni di clienti contattati per cambiare (al rialzo) i prezzi delle forniture. Coinvolte imprese che rappresentano l’80% del mercato libero: devono ripristinare le condizioni precedenti

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di Achille Perego

MILANO

Stop ai "furbetti" del caro-bollette di luce e gas. Ovvero alle richieste – oltre 7,5 milioni con quasi 2,7 milioni di rincari già applicati – da parte delle aziende fornitrici di energia di rivedere al rialzo i contratti aggirando il divieto imposto dall’ex governo Draghi che, con il decreto Aiuti bis, aveva bloccato modifiche fino al 30 aprile 2023.

A riaccendere il faro sugli aumenti ingiustificati, con l’avvio di sette procedimenti istruttori e l’adozione di altrettanti provvedimenti cautelari, è stato ieri l’Antitrust che ha messo nel mirino le società che rappresentano circa l’80% del mercato libero dell’energia. Sotto la lente sono finite Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie, e quindi le proposte di modifica e rinnovo dei contratti in contrasto con l’articolo 3 del decreto Aiuti bis convertito in legge a settembre.

La norma sospende, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di modificare il prezzo di fornitura sia delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche si siano perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto. Il nuovo intervento dell’Authority presieduta da Roberto Rustichelli si aggiunge ai quattro precedenti procedimenti istruttori verso Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola e fanno seguito a un’ampia attività preistruttoria svolta nei confronti di 25 imprese, dalla quale è emerso che circa la metà ha rispettato la legge. Alle sette società l’Antitrust contesta la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto e, in seguito, le proposte di aggiornamento o rinnovo dei prezzi, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso in genere più favorevoli ai clienti perché al riparo dal maxi aumento della spesa per luce e gas che in meno di due anni, secondo SosTariffe.it, è più che triplicata.

Sulla base dei dati forniti dalle stesse imprese, risulta che i consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione dei contratti in questi mesi siano 7.5 milioni, di cui circa 2.7 avrebbero già subito un ingiustificato rincaro. Le imprese dovranno, quindi, sospendere l’applicazione delle nuove condizioni mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto e inoltre comunicare all’Antitrust le misure che adotteranno al riguardo. Entro sette giorni potranno difendersi e l`Autorità confermare o meno i provvedimenti cautelari. L’intervento dell’Antitrust è stato promosso dai consumatori che avevano a più riprese denunciato i comportamenti ritenuti scorretti.

Il Codacons preannuncia inoltre un nuovo esposto a 104 Procure della Repubblica e l’Unc ricorda che tutte le comunicazioni mandate dalle aziende dopo il 1° maggio sono inefficaci visto che il preavviso per legge deve essere di 3 mesi. Le imprese intanto starebbero preparando le difese: Hera ha già fatto sapere di "avere sempre operato in modo conforme alle norme proponendo rinnovi delle condizioni economiche solo qualora fossero in scadenza". Stessa precisazione arriva da A2A, che si dichiara "certa di poter dimostrare la correttezza del proprio operato".