Martedì 23 Aprile 2024

L’angoscia dei genitori "I nostri figli nella giungla"

L’associazione di Milano: le strade non sono sicure, sfrecciano troppi mezzi

"Noi siamo nati quasi 10 anni fa per dare risposta ai genitori che volevano accompagnare a scuola in bici i figli o farli andare in autonomia. Ecco, Milano non è una città che consente una esperienza del genere. Oggi è toccato a Luca, prima era al 12enne Giacomo Scalmani (che il 5 novembre del 2011 fu ucciso da un tram, ndr) tre mesi fa a Mohanad, travolto a 11 anni da un’auto. Tutti loro erano in bici. Ci sono tratti in cui la strada non è sicura". Lo sottolinea Luca Boniardi, vicepresidente di ’Massa Marmocchi’, associazione di volontariato milanese che riunisce genitori organizzati per portare a scuola i propri figli in bicicletta o altri mezzi di spostamento sostenibili. Ma cosa manca per avere più sicurezza, ci vorrebbero più piste ciclabili? "In alcuni punti mancano. Ma non si può pensare di avere ciclabili ovunque: quello che occorre è saper condividere la strada in maniera responsabile. E la strada deve essere pure a misura di ciclista".

Anche isolare il percorso del tram dal resto della carreggiata non è sempre la soluzione ideale a suo avviso, "in altre città lo spazio è sempre condiviso. Aggiungere barriere non è la soluzione. Ci vuole attenzione da parte di tutti, soprattutto maggiore responsabilità da parte di chi guida i mezzi potenzialmente più pericolosi", conclude Boniardi, che è anche ricercatore dell’Università di Milano, sull’inquinamento dell’aria e in ambito urbano. E a proposito di aria, sul fenomeno sicurezza in strada per chi si sposta con mezzi di mobilità dolce interviene pure Anna Gerometta, presidente della onlus ’Cittadini per l’aria’: "Bisogna creare una città più sicura per bambini e ragazzi e educarli a muoversi in strada. Cito il caso virtuoso dell’Olanda, dove tutti i bambini frequentano un corso a scuola per imparare a spostarsi in bicicletta, a 11 e 12 anni. Noi purtroppo non abbiamo spazi adeguati che facilitino l’utilizzo della strada in sicurezza da parte dei ragazzi che vanno a scuola in bici. E dovrebbe essere normale per un adolescente di 14 anni salire in sella e pedalare fino a scuola". La conclusione: "Al sindaco di Milano chiedo che, oltre a proclamare il lutto cittadino, consideri una priorità il tema della mobilità dolce".

M. V.