L’anarchico al 41 bis La visita del suo medico, poi la decisione di Nordio Meloni: basta polemiche

Cospito, in cella a Opera, da giorni rifiuta anche gli integratori alimentari. Il piano del governo: trasferimento in ospedale in caso di peggioramento

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di Giovanni Rossi

Tre date da segnare sul calendario. Sempre che la situazione non precipiti prima. Sabato Alfredo Cospito sarà visitato in carcere dal medico personale nominato dal legale di fiducia. Una serie di accertamenti per valutare se le sue condizioni fisiche, dopo oltre 110 giorni di sciopero della fame contro il regime del 41 bis, siano compatibili con la detenzione nel raggio degenti del penitenziario milanese di Opera. In caso contrario, potrebbe essere trasferito all’ospedale San Paolo.

Il giorno dopo, domenica, scade il termine concesso dalla legge al Guardasigilli Carlo Nordio per rispondere all’istanza di revoca del 41 bis presentata dalla difesa dell’anarchico: la prima carta giocata per via amministrativa, in attesa che la Cassazione, venerdì 24 febbraio, si pronunci nel merito sul ricorso contro l’estensione del carcere duro. Una strada tutta interna alla giustizia, mentre governo e forze politiche cavalcano il tema con sensibilità distinte.

"Ho letto ricostruzioni lunari secondo le quali il governo crea allarmismo su un pericolo che non esiste. Lo Stato – risponde da Milano la premier Giorgia Meloni – non può scendere a patti con chi lo minaccia: questo vale per la mafie ieri e per gli anarchici oggi". È una risposta diretta allo sciopero della fame di Cospito e alla mossa del suo difensore, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, di presentare formale diffida al ministero della Giustizia, e per conoscenza al Garante dei detenuti, affinché, in caso di peggioramento delle condizioni di salute, il suo assistito (che da alcuni giorni rifiuta di assumere anche gli integratori e va avanti solo con acqua e sale o zucchero) non venga sottoposto a nutrizione o a trattamenti forzati. "È nostro dovere assicurargli le migliori condizioni di salute ed eventualmente trasferirlo in clinica qualora degenerassero", afferma il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, sempre più in difficoltà dopo la rivelazioni sulle conversazioni tra Cospito e alcuni mafiosi al 41 bis fatte al collega di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, e da questi utilizzate politicamente per attaccare il Pd. Sul caso Donzelli-Dalmastro, intanto, la procura indaga contro ignoti per la rivelazione di segreto d’ufficio. La premier difende i colleghi di partito: "Nessun bisogno di dimissioni. La Procura fa il suo lavoro, il ministero della Giustizia anche", ribadisce mentre l’opposizione prepara una mozione di censura contro Delmastro dopo le Regionali.

Il dossier resta incandescente. "Perché non mi è stata consegnata tutta la relazione che Donzelli ha avuto attraverso il sottosegretario Delmastro?", denuncia il deputato di Avs Angelo Bonelli. L’esponente verde lamenta di aver ricevuto da via Arenula "trascrizioni che occupano a malapena una pagina e mezza" quando la relazione effettiva "è di oltre 54 pagine". "Forse il ministro deve trovare una soluzione politica al disastro compiuto? Invierò la risposta del ministero alla Procura come integrazione al mio esposto", conclude Bonelli. Matteo Renzi (Azione-Iv) è tassativo: Donzelli e Delmastro "hanno sbagliato, ma il 41 bis non si tocca".

Intanto le scritte "Contro il 41 bis" e "Alfredo libero" si moltiplicano specie in scuole e atenei. E per sabato il collettivo Galipettes annuncia un nuovo corteo di protesta a Milano, mentre il Gruppo anarchico Michail Bakunin di Roma e Lazio protesta per la criminalizzazione "del movimento tutto" e di "tutti coloro che esprimono solidarietà a Cospito".