Venerdì 19 Aprile 2024

Emergenza gas, lampioni spenti nelle città. E tagli all’energia nelle aziende

Oggi le direttive del Cts sul gas, l’Italia resta in preallarme. "Spingiamo sull’acquisto di carbone"

Gas: dove cercarlo in Italia

Gas: dove cercarlo in Italia

L’emergenza più immediata per il gas (ieri a 125 euro a megawattora, in crescita del 4% sul giorno precedente) ha un nome: stoccaggi per l’autunno-inverno, "la sfida più rilevante", avvisa il ministro Stefano Cingolani. Ma per la creazione di scorte per non rimanere a secco nei periodi più delicati, si deve agire subito. Come? Acquisti prudenziali crescenti dei gruppi industriali del settore, garanzia pubblica per eventuali perdite sul prezzo, rilancio delle centrali a carbone, possibili tagli programmati dell’elettricità alle aziende energivore e interruzioni o blackout ugualmente calendarizzati nelle grandi città, riduzione della pubblica illuminazione. E utilizzo razionato dell’aria condizionata. Sciolto o congelato il Cts per il Coronavirus, è quello per il gas, chiamato ’Comitato tecnico di emergenza e monitoraggio del sistema gas naturale’ (Ctem) e costituito al ministero della Transizione green, a dare le direttive lungo le quali si muoverà il governo e che oggi saranno dettagliate alle imprese fornitrici (Eni e Enel, in testa) in una riunione ad hoc convocata dal ministro Stefano Cingolani.

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L’Italia resta in pre-allarme

L’Italia non dovrebbe passare dal livello di pre-allarme o "early warning" a quello di allarme o "alert" sul gas. È questo il parere del Cts. La situazione è molto chiara, il monitoraggio è già alto "stante l’attuale livello della domanda e la possibilità di adottare le misure preventive necessarie". Come dire: si può agire con le azioni che servono senza dover salire di livello. L’ultima parola spetta a Cingolani e a Palazzo Chigi: e andrà tenuto conto che il governo tedesco si appresta a passare al secondo livello. Non dimenticando che c’è anche un terzo livello, quello di emergenza ("emergency"), nel quale si interrompe il funzionamento del mercato e si opera in maniera dirigistica, con misure straordinarie.

Stoccaggio a rischio

È vero che dal Ctem fanno sapere di "aver fatto il punto sui flussi di gas e sul grado di riempimento degli stoccaggi (oggi al 55%, in linea col livello europeo), anche in relazione alla riduzione del gas russo dei giorni scorsi". Il problema è che siamo sotto la media del periodo e, non a caso, è stato dato l’incarico alla "Snam, in qualità di maggior operatore di rete, di approvvigionare le quantità mancanti" per raggiungere il target di riempimento degli stoccaggi previsto per il mese di giugno. "Dobbiamo andare molto veloci", spiega Cingolani, per raggiungere a fine anno il target del 90% di capacità.

Spingere su acquisti prudenziali

Il problema degli stoccaggi, però, non è legato solo alla riduzione del gas russo di circa 30 milioni di metri cubi al giorno. Dietro c’è anche la tendenza delle società del settore (anche pubbliche) di fare trading con acquisti e vendite all’estero di gas: quella che si chiama speculazione, ma che è una pratica di mercato anche obbligata per società quotate che devono fare gli interessi degli azionisti. Come uscirne? Obbligando le società a incrementare le riserve di gas a fronte di un impegno del governo a coprire eventuali perdite.

Garanzie pubbliche

Cingolani spiega che l’esecutivo pensa a garanzie pubbliche per gli operatori degli stoccaggi. "Dobbiamo lavorarci – puntualizza –. Un anno fa 1 metro cubo di gas costava 20 cent, adesso 1 euro. Dobbiamo immagazzinare 10 miliardi di metri cubi: un anno fa ci volevano 2 miliardi di euro, ora 10. Siccome le linee di credito rimangono quelle, per gli operatori è un rischio".

Misure da pre-allarme

Certo è che, se dovesse essere indispensabile, anche in una situazione di pre-allarme il ministero della Transizione green potrebbe chiedere alla Snam di ridurre le forniture alle aziende energivore, attivando i contratti di contenimento volontario della domanda da parte dei clienti. Nell’elenco delle attività interrompibili 46 realtà, dalle fonderie ai cementifici, dalle cartiere alle aziende tessili, alle imprese della ceramica.

Centrali a carbone a pieni giri

Sempre per ridurre l’uso del gas, ma anche in vista dell’embargo sul carbone russo da agosto, il Ctm ha spinto su una misura per programmare, con il coordinamento di Terna, acquisti di carbone in via prudenziale.