Giovedì 25 Aprile 2024

L’ambiente e il destino delle Cassandre

Roberto

Giardina

Le Cassandre non vengono ascoltate, soprattutto quando hanno ragione. I fiumi sono in secca, manca l’acqua, in Italia e in Nord Europa, la settimana scorsa a Berlino faceva più caldo che a Masada sul Mar Nero. Colpa nostra, dell’inquinamento industriale e dagli scarichi delle auto. Ora tutti lo dicono, ma fare marcia indietro in breve tempo non è facile.

Eppure, esattamente 45 anni fa, nel luglio del 1977, uno scienziato di fama internazionale, mise in guardia il presidente Jimmy Carter con una nota di appena duemila battute, una cartella battuta a macchina – i computer a portata di tutti esistevano ancora solo nella fantascienza. Spiegó con parole semplici la catastrofe prossima ventura. E come un profeta biblico previde anche la data: negli anni dopo il Duemila. Il nostro presente.

Il geofisico Frank Press, consigliere di quattro presidenti, scrisse: "La combustione di combustibili fossili aumenta il CO2, l’anidride carbonica, nell’atmosfera. La percentuale è cresciuta del 12% rispetto all’era preindustriale, e raddoppierà almeno un paio di volte nei prossimi 60 anni. Ciò provocherà un drammatico cambiamento climatico. La temperatura media aumenterà fino a 5 gradi". Carter era sensibile al problema, aveva fatto installare pannelli solari alla Casa Bianca, ma passò la nota al ministro dell’Energia, Jim Schlesinger, che sentenzio: è un problema secondario. La nota finì nel cestino.

In Italia lo disse anche Gianni Agnelli negli Anni Settanta: è un delitto usare il petrolio per fare benzina, e aggiunse che le auto sarebbero costate in futuro venti volte di più. Si volle credere che la sua fosse una battuta. Anche la Exxon sapeva che il petrolio avvelena la terra, ma spese decine di milioni di dollari per ingannare l’opinione pubblica. Frank Press è morto nel gennaio del 2020 a 95 anni, in tempo per vedere avverarsi la sua profezia. Ma non volle mai ricordare: io ve l’avevo detto.