L’altolà di Francesco "Le apparizioni della Madonna non sempre sono vere"

Il caso Trevignano, il Pontefice dagli studi di ’A sua immagine’ su Rai Uno "Se la devozione mariana è incentrata troppo su se stessa non va bene". E dopo il monito del vescovo fanno flop gli incontri con la veggente.

di Elena G. Polidori

È la fine – almeno sul fronte della fede – del caso della Madonna di Trevignano. Ieri è infatti intervenuto sul caso direttamente papa Francesco con parole molto chiare, pronunciate dagli studi televisivi di ’A sua immagine’, su Raiuno, nella messa in onda della prima, storica volta, di un papa in tv: "Quando una devozione mariana è incentrata troppo su se stessa non va bene. Non va bene sia nella persona devota, sia nelle persone che la portano avanti". "A volte – ha osservato il Pontefice – ci sono state apparizioni vere della Madonna, ma sempre con lei che ha segnalato Gesù. Come ha detto nelle nozze di Cana, segnalando Gesù. Ma quando la devozione è incentrata troppo su se stessa non va bene".

Già venerdì scorso, alla vigilia di un nuovo appuntamento (ogni 3 del mese alle 3) dato dalla presunta veggente, Maria Giuseppa Scarpulla, in arte Gisella Cardia, sulla "collina delle apparizioni" di Trevignano – un luogo vincolato da ferree norme che regolano il territorio del parco di Bracciano e Martignano, dove sempre la Scarpulla aveva in mente di costruire un santuario in stile Medjugorje – era intervenuto il vescovo competente di Civita Castellana, Marco Salvi, invitando i fedeli a disertare l’appuntamento, ma soprattutto obbligando i sacerdoti a tenersi lontani, cosa che è puntualmente avvenuta. Il raduno di sabato scorso si è rivelato un flop dal punto di vista delle presenze (inferiori a quelle delle volte precedenti) e soprattutto non si sono visti presuli dispensare benedizioni e confessioni nel grande prato vista lago, mentre la presunta veggente salmoidiava rosario e messaggi divini.

Quel che si è visto, invece, è stata ancora una volta una folta presenza di forze dell’ordine chiamate non solo a presidiare le strade, ma anche a raccogliere informazioni per l’inchiesta a cui sta lavorando (ormai da tanto tempo) la procura di Civitavecchia.

Alle parole del Santo Padre, la veggente ha risposto infastidita: "Ho già parlato abbastanza non è servito a nulla". Quel che appare certo è che se i raduni dovessero proseguire, a questo punto la signora Cardia e il marito Gianni, che molta parte di responsabilità ha in questa storia, si porrebbero chiaramente fuori dalla Chiesa. Ma non c’è solo l’aspetto religioso in questa vicenda lunga sette anni. I coniugi Cardia sono stati accusati di una serie di abusi su un territorio vincolato a esclusivo utilizzo agricolo dove, sempre pochi giorni fa, dopo richieste di accesso agli atti e ripetute azioni legali del "Comitato per la Legalità" che si è formato a Trevignano tra i residenti per combattere lo scempio del territorio, l’Ente Parco ha fatto sentire la propria voce. Ha revocato l’autorizzazione a una recinzione, data ben 4 anni fa, per difendere un’ipotetica piantumazione di ortaggi dai cinghiali.

Piantumazione che non si è mai vista mentre si sono viste "crescere" 61 panche di legno, 10 lampioni, moquette al posto dell’erba e persino un parcheggio per le auto. Ora si attende di capire se il Comune di Trevignano darà seguito alle richieste del Comitato riguardo il cambio di destinazione d’uso che la signora Scarpulla ha fatto sul terreno dove voleva "costruire il Santuario", con tanto di "pozzo" da dove far sgorgare "acqua santa" o piuttosto presunta tale.