Venerdì 19 Aprile 2024

L’alt alle Regioni: i positivi si conteggiano tutti

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ROMA

Un’ammaccatura dietro l’altra. Per le Regioni è una settimana da dimenticare. Ogni proposta avanzata un ceffone ricevuto. Prima il fallito rinvio della riapertura delle scuole. Ora il brusco ’no’ dell’Istituto superiore della sanità alla riclassificazione dei pazienti ospedalieri Covid. L’esclusione dei positivi asintomatici ospedalizzati o ricoverati anche per altre patologie, finalizzato al beneficio statistico-cromatico di evitare retrocessioni in zona arancione, è bocciata dall’Iss con parole inequivocabili: "La definizione dei casi di sorveglianza deve contenere i positivi e non solo i casi con sintomatologia più indicativa", altrimenti "non controlleremo il virus".

Nonostante la curva epidemica appaia meno pronunciata, la mappa del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) disegna un’Italia rosso scuro. Lo conferma anche la Fondazione Gimbe: l’enorme quantità di casi (1,2 milioni in 7 giorni) "sta progressivamente saturando gli ospedali". "Fra 5-10 giorni si prevede il picco dei contagiati totali", prevede Giovanni Sebastiani (Cnr).

La cabina di regia si riunirà nelle prossime ore. Solo dopo l’analisi dei numeri, il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà le ordinanze per i passaggi in arancione. Rischiano in tre: Calabria (intensive al 20% e reparti ordinari al 38%), Piemonte (23% e 33%), la Sicilia (20% e 33%). Ma se il trend non si inverte, le prossime settimane vedranno altre 10 regioni cambiare colore: Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, provincia di Trento, Toscana e Veneto sforano la soglia del 20% nelle rianimazioni, mentre Liguria, Umbria Lombardia, e Valle d’Aosta sono già oltre il 30% in area medica. Per questo i governatori implorano una revisione dei criteri. Per il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri è ormai questione di giorni, e alla diminuzione di casi e ricoveri post picco seguirà "l’adattamento delle regole".

Intanto l’esecutivo lavora al Dpcm che definirà, in vista del 20 gennaio, a quali attività e servizi si potrà accedere senza Green pass. Le anticipazioni segnalano supermercati, farmacie, ospedali, medici di base, veterinari, uffici di polizia per denunce di reato, tribunali per testimonianze o tutela dei minori. Ma il ministero dello Sviluppo preme per includere nella lista anche tabacchi, edicole, librerie e negozi di giocattoli.

g. ros.