Mercoledì 24 Aprile 2024

L’affondo di Crosetto: "Putin è un criminale. Grave tenere gli ucraini al buio e al gelo"

Il ministro della Difesa al festival Luce! di Qn: "Nuove armi? Sì, se servirà". E sui migranti rispedisce al mittente le accuse di razzismo: "Sono anni che lo dico: la barca si aiuta, gli sbarchi vanno gestiti"

Guido Crosetto, ministro della Difesa, 59 anni

Guido Crosetto, ministro della Difesa, 59 anni

Un crimine contro l’umanità. E Il ministro della Difesa Guido Crosetto va dritto. C’è un responsabile: Putin. Che ha deciso di cambiare modo di fare la guerra. "Non c’è più lo scontro degli eserciti, hanno iniziato a picchiare psicologicamente i civili". Una barbarie togliere energia e elettrica e gas a 10 milioni di persone. "Ho guardato una foto dell’Europa dall’alto, di notte: ovunque macchie di luce, poi un buco di buio totale, in Ucraina". Si manda la popolazione civile verso un inverno a −20. "Il bambino di 6 mesi e quello di un anno, la donna di 80, quello che è contro la guerra, quello che è a favore della guerra, quello che è di origine russa, chiunque". Questo "è un crimine contro l’umanità", appunto, perché significa "non guardare in faccia nessuno e abbandonare anche quel codice che normalmente esiste anche quando c’è la guerra".

Crosetto parla a Firenze, a Palazzo Vecchio, dal palco del Salone dei Cinquecento, ospite del Festival di Luce!, il canale di informazione trasversale su diritti, diversità, inclusione del Gruppo Monrif (Qn, La Nazione, il Resto del Carlino, Il Giorno). Ci sarano conseguenze dolorosissime per tutto ciò. E se, Crosetto ricorda, la guerra è cominciata per la volontà di Zelensky che "ha cambiato il corso della storia non accettando di scappare grazie agli Usa", oggi dipende tutto sempre "da una sola persona, stavolta Putin". E non si vedono spiragli, anche se, dice Crosetto, "nei momenti più difficili c’è sempre una parte della civiltà che prova ad accendere una luce, o almeno un cerino".

Un futuro di morte e migrazioni per un popolo stremato. "Dieci milioni di persone dovranno scegliere tra rischiare di morire affrontando il gelo dell’inverno, o spostarsi verso l’Europa", perché questo è l’obiettivo strategico che in questo momento persegue la Russia: "a fianco della guerra, un dramma umanitario che avrà un impatto enorme su tutta l’Europa". E mentre un popolo si prepara all’esodo, la strategia della Russia potebbe aprire rubinetti a Sud, in Africa.

Sul capitolo degli aiuti militari all’Ucraina, il ministro spiega che in Italia "a oggi non esiste un sesto pacchetto", ma "se ci sarà, perché ci sarà necessità di continuare a difendere l’Ucraina, e avremo delle cose da darle, lo faremo, come ha fatto il vecchio governo". Insomma, "l’atteggiamento dell’Italia, pur essendo cambiato il governo, sarà lo stesso", spiega Crosetto.

C’è un rischio esodo della popolazione ucraina. Ma ci sono anche le migrazioni dei popoli africani, i barconi.

Rimanda indietro il bollo di "razzismo" del governo, Crosetto. "Pensare solo all’accoglienza non va bene, non ti lavi così la coscienza – incalza – Puoi essere a posto con la coscienza quando ti prendi cura del destino degli immigrati, non con la foto oppotunity allo sbarco". Se i numeri cresceranno, e cresceranno, cosa si farà? Campi profughi per milioni di persone? "Non ho ostilità verso l’immigrazione, ma ho un giudizio. Sono anni che dico che il tema non è la barca in mare: quella si deve aiutare". Ma il tema è un altro, sostiene con forza il ministro: è sbagliata la gestione delle politiche migratorie. "Abbiamo aperto i porti, le persone sono sbarcate e fine – dice Crosetto –. L’immigrazione senza integrazione è una presa in giro, porta i migranti dagli sfruttatori che li pagano 3 euro l’ora mettendoli in concorrenza con gli italiani per abbassare anche il loro stipendio". Concentrarsi sugli sbarchi non basta. "Se guardo all’Ocean Viking faccio la foto del 10% del percorso dell’immigrazione, che parte dalle condizioni in Africa". Un errore, per Crosetto. "Chi arriva deve avere la possibilità di integrarsi, di avere un lavoro, di metter su famiglia". Stoccata finale all’Europa: "Comodo far finta che non esista un problema e non occuparsene in modo collettivo".