Lady Rousseau: "Conte estraneo al Movimento"

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"Il M5s è un’esperienza finita. Varrebbe la pena che si prendesse atto serenamente di questa realtà. E inutile l’idea di poter risollevare qualcosa che ormai è rifiutato dall’elettorato. Persino il simbolo è ormai un brand svuotato di tutti i contenuti positivi, che evoca solo un tradimento e smuove solo rancorosità. Insomma, sarebbe meglio prendere quel che resta del Movimento, metterlo in una bottiglia e buttarla nell’Oceano…".

Chi parla è lei, Lady Rousseau, Enrica Sabatini, moglie di Davide Casaleggio e madre dei suoi due gemelli che davanti allo scontro che si sta consumando nel partito di maggioranza relativa tra il leader Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, alza lo sguardo al cielo: "Io però l’avevo detto che sarebbe finita così, cioè male…"

Peggio di così…

"I problemi sono cominciati quanto il potere si è accentrato nelle mani di alcune persone, ma in particolare con Conte che non è uomo che nasce nel Movimento, è un estraneo e anche oggi dice e fa cose che connotano chiaramente questa estraneità. È stato bravo nel suo ruolo istituzionale ed ha saputo gestire il governo non pandemia, ma un conto è essere un soggetto di garanzia, un altro è essere un leader. E per essere un leader devi avere la tua visione"

Invece?

"Invece lui non ce l’ha, è incastrato nella ricerca del consenso personale, mentre sul Movimento ha problemi politici, organizzativi ed elettorali e prima delle amministrative hanno pensato di risolverli prendendo il bacino di elettori di Conte. I risultati parlano da soli ed è emerso chiaramente che Conte non è il Movimento e gli elettori non lo votano. Sarebbe meglio che si facesse il suo partito, un partito personale anziché personalizzare il Movimento"

E Di Maio, invece? Che farà?

"Luigi combatterà sino alla fine. Per come lo conosco, penso che difficilmente mollerà il Movimento, ma poi alla fine anche lui si dovrà rendere conto che il M5s è ormai una bad company e che sarà meglio mettere in naftalina questo soggetto politico per costruire qualcosa di nuovo, con un simbolo diverso e con una visione diversa da quella che ha contrassegnato i 5 stelle degli esordi. Non credo ci siano altre possibilità".

Che senso ha allora votare per il vincolo del secondo mandato?

"Ci sono dei capisaldi che potrebbero, e dovrebbero, resistere anche in un nuovo soggetto come l’idea che la politica non deve essere un lavoro. In Gianroberto c’era questo, la necessità di garantire un rinnovamento sempre, altrimenti la politica diventa un lavoro: uno dei problemi che ha distrutto il M5s".

Elena G. Polidori