Mercoledì 24 Aprile 2024

L’addio alla modella fatta a pezzi "Ora il cielo ha un angelo in più"

Voleva cambiare città e stare più vicina al figlio, l’ex compagno l’ha trucidata. Lo strazio dei genitori

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Un dolore sordo, ancora incredulo, ha foderato le pareti dell’abbazia di Sesto Calende (Varese), dove ieri si sono celebrati i funerali di Carol Maltesi, uccisa e fatta a pezzi a soli 26 anni dal vicino di casa, il 43enne Davide Fontana, che diceva di amarla. Amici e famigliari della ragazza, che sognava di fare la hostess per girare il mondo e raccontarlo al figlio di sei anni avuto da una precedente relazione, sono arrivati in chiesa ancor prima dell’inizio della funzione. Alla fine in cielo sono volati palloncini bianchi. "Abbiamo perso il nostro angelo", le parole che mamma Lilly, malata da tempo, e papà Fabio, venuto dall’Olanda, hanno affidato all’avvocato di famiglia, Manuela Scalia. Chi ha trovato la forza di parlare, ha ricordato di Carol la solarità, la voglia di fare e la genuinità. Un ritratto diverso da quello che alcuni, facendo soffrire ancor più la sua famiglia, le hanno riservato quando è morta. Quella della giovane di girare durante la pandemia alcuni video col suo assassino non era una scelta di vita professionale. E comunque alle persone che le volevano bene non importava. "La ho rivista tempo fa, dopo molti anni e mi ha subito raccontato tutto di sé, senza alcun problema. Il resto a noi non importava, era piena di vita", ha detto una sua compagna di scuola, mentre gli amici hanno aperto una sottoscrizione per il figlio della vittima. "Ci sono tanti modi di odiare, si odia con l’indifferenza, si odia con il giudizio, si odia con la mancanza di perdono", ha detto il parroco, don Luca Corbetta, durante la cerimonia. Il padre della vittima ha più volte sostenuto di voler attendere la fine della condanna del killer della figlia per poterlo incontrare "faccia a faccia", di certo non una dichiarazione di perdono, ma Davide Fontana, il 43enne che l’ha uccisa perché lei voleva spostarsi a Verona per stare più vicina a suo figlio, quel perdono non lo ha ancora chiesto. Fabio Maltesi, in queste settimane ha ricordato la figlia ogni giorno, attraverso i profili social, postando foto di lei abbracciata al cane, poesie, canzoni e la panchina rossa dedicato a Carol da Breno, il Comune della Val Camonica dove è stato ritrovato il corpo della vittima fatto a pezzi.