La zuppa ambientalista Altro raid contro Van Gogh

Imbrattata la tela del ’Seminatore’ esposta a Palazzo Bonaparte. La polizia ha identificato 4 attiviste. Si valutano i danni all’opera

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di Elena G. Polidori

Zuppa di verdura contro Il Seminatore al tramonto di Van Gogh per protestare contro l’uso del carbone nelle grandi aziende, responsabile del cambiamento climatico. A firmare l’azione dimostrativa che, per fortuna, non sembra aver danneggiato l’opera in modo irreparabile, gli ambientalisti di "Ultima generazione". L’opera, del 1888, era esposta a Palazzo Bonaparte e proveniente dal Museo Kroller-Muller di Otterlo. Subito è intervenuta la sicurezza, che ha chiuso le sale della mostra e allontanato i visitatori. La parete è rimasta spoglia e resta solo la descrizione del quadro, rimosso per effettuare i rilievi e le operazioni di pulizia. I carabinieri hanno identificato quattro ragazze responsabili del blitz , tutte attiviste; le prime tre sono state identificate subito mentre una quarta avrebbe preso parte al blitz, ma non alla seconda parte dell’azione.

Le responsabili hanno circa 20 anni e sono residenti nel Nord Italia, già fermate in occasione di altre manifestazioni e che per questo hanno già ricevuto provvedimenti di allontanamento da alcune città. La posizione delle ragazze varierà in base al tipo di danneggiamento, ma intanto hanno "rivendicato" l’atto su Twitter: "Agiamo per amore della vita – hanno scritto – dunque per amore dell’arte! In un futuro dove faticheremo a trovare da mangiare per tutti, come possiamo pensare che l’arte sarà ancora tutelata? Anche il caldo anomalo di questi giorni, così come la siccità, hanno danneggiato l’agricoltura italiana. E questo è nulla rispetto quello che ci aspetta se i governi continuano a sviluppare programmi che ci legano ulteriormente ai combustibili fossili".

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, si è recato a Palazzo Bonaparte e si è fermato alcuni minuti sul luogo dove è avvenuto l’imbrattamento. "Siamo un Paese democratico che rende possibile ogni forma di protesta. Se si vuole protestare per l’ambiente ci sono tanti modi, ma non si può danneggiare un’opera d’arte importante". "In questo momento non possiamo dire come sta l’opera – ha detto la curatrice della mostra, Francesca Valiani – abbiamo fatto tutto in nostro dovere e potere, ora sta arrivando – è già in volo – un conservatore dal museo olandese per verificarne le condizioni. Sta a loro darci l’ok sullo stato dell’opera".