La volontaria che morì in un incidente Sandra è la prima ‘santa fidanzata’

Con la comunità di don Benzi dedicava il tempo libero agli ultimi, domenica la beatificazione . Nel 1984, a 23 anni, fu travolta e uccisa da un’auto. Lasciò un diario: "Nulla ci appartiene, è tutto un dono"

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di Carlo Cavriani

L’hanno chiamata la santa della porta accanto. Perché non è mai stata una figura lontana e inavvicinabile. Era una persona normale, aveva un ragazzo, ma aveva deciso di mettere al centro della propria vita Gesù, dedicando la sua breve vita ad aiutare gli altri, i disabili, i tossicodipendenti, i poveri. Sandra Sabattini, morta in un incidente stradale a 23 anni, sarà la prima "santa fidanzata" nella storia della Chiesa. La giovane discepola di don Oreste Benzi, fondatore dell’associazione "Papa Giovanni XXIII", sarà beatificata a Rimini domenica.

Sandra per cinque anni, dal 1979 al 1984, è stata infatti fidanzata con Guido Rossi, ora ingegnere di 61 anni, diacono della diocesi di San Marino, sposato e con due figli. Guido era con lei quella tragica mattina del 29 aprile 1984 quando Sandra fu investita da un’auto a Igea Marina, stavano andando ad un incontro organizzato dalla Papa Giovanni. Sandra è rimasta in coma tre giorni prima di morire. Era nata a Riccione e da piccola si era avviicinata alla Chiesa grazie all’esempio dello zio prete e della famiglia che viveva a Rimini. Amava dipingere, suonava il pianoforte e correva sulle piste d’atletica. Era una ragazza normale, una vita apparentemente vicina a quella di qualsiasi adolescente. Da grande sognava di fare il medico missionario in Africa, si era iscritta alla facolta di Medicina di Bologna. Aveva conosciuto Guido alla "Papa Giovanni". "Era una ragazza dotata di una spiritualità molto profonda – così l’ha ricordata l’ex fidanzato – , legata alla gioia di vivere e dedicata ai poveri e ai bisognosi. Con una capacità di vedere le opere dall’alto, sopra l’ordinario".

Nell’ultima pagina del suo diario, due giorni prima dell’incidente, Sandra aveva lasciato il suo testamento spirituale: "Non è mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia. Non c’è nulla a questo mondo che sia tuo. Sandra, renditene conto! È tutto un dono".

Quattro giorni prima dell’incidente Sandra aveva raccontato alla madre di aver visto in sogno il suo funerale e la sua tomba piena di fiori.

Poco dopo la sua morte, don Benzi ebbe l’occasione di leggere ciò che Sandra aveva lasciato scritto in foglietti sparsi, brevi appunti da cui trapelava un profondo cammino spirituale. Questi pensieri furono ordinati e raccolti nel libro "Il diario di Sandra". La sua figura rappresenta dunque un esempio di una vita semplice ma al servizio degli altri. Un insegnamento rivolto in particolare ai giovani e ai bambini, al punto che la sua storia è diventata anche un cartoon di 7 minuti ed è in corso la realizzazione di un docufilm.

Due anni fa, è stato Papa Francesco a promulgare il decreto di beatificazione, dopo che nel 2006 la causa era stata avviata da don Benzi e dopo che la Congregazione delle cause dei santi riconobbe, a tutti gli effetti come un evento miracoloso, la guarigione dal cancro dell’ex presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali. Fu proprio don Benzi a pregare la Sabbatini affinché Vitali sconfiggesse la malattia, invitando tutta la comunità Papa Giovanni XXIII a fare altrettanto. Il segreto di Sandra Sabattini, per usare le parole del vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi "è l’avere scelto Gesù come salvatore della sua vita, nel senso che Gesù riempie di senso e bellezza la vita. E l’esempio di Sandra è una boccata di ossigeno puro per tutti noi, contro una vita ripiegata sull’individualismo, l’edonismo, il divertimento a tutti i costi".