Giovedì 18 Aprile 2024

La vetreria toscana "Prezzi folli, ci fermiano Torna la cassa integrazione"

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di Marco Corsi

"Finora lo Stato ha fatto poco o nulla per imprese come la nostra: in questa campagna elettorale nessuno parla di costi energetici. Si stanno affrontando temi che fanno più presa sui social, come fascismo e comunismo o al più la tassa di successione. Ma per argomenti così importanti, vitali per la sopravvvenza del nostro tessuto economico, serve più attenzione".

È un fiume in piena Simone Carresi, presidente dell’Ivv di San Giovanni Valdarno, una delle vetrerie artistiche di eccellenza del Made in Italy. Dell’Industria Vetraria Valdarnese e delle sue difficoltà produttive si sono interessanti anche Sky Tg24, Rai e Mediaset con le trasmissioni ’Carta Bianca’ e ’Controcorrente’.

Carresi, ci racconta cosa sta succedendo?

"Semplice: a metà settembre saremo costretti di nuovo a sospendere la produzione, a causa dei costi insostenibili delle bollette del metano. In queste condizioni dovremo mettere i nostri dipendenti di nuovo in cassa integrazione come è già successo tra febbraio e giugno".

Una situazione paradossale visto che il lavoro non vi manca.

"Gli ordinativi sono in aumento quasi del 40% soprattutto all’estero e l’azienda sta producendo come non accadeva da tempo. Ma la bolletta del metano di luglio è da 218mila euro e quella di agosto sarà ancora più alta. L’anno scorso spendevamo circa 60 mila euro al mese".

Non sono arrivati aiuti dallo Stato?

"Capisco che il problema sia immane ma ci saremmo aspettati di più. Abbiamo un credito di imposta del 25% ma è ben poca cosa soprattutto perché ci troviamo costretti, dal punto di vista finanziario, a pagare cifre mostruose. Alle imprese non è stata data la possibilità di fare una moratoria per un periodo, di interrompere i pagamenti o diluirli nel tempo. Le aziende manifatturiere sono state il motore della ripresa post Covid ma ora sono abbandonate".

I 51 dipendenti di Ivv andranno in cassa integrazione a zero ore, altri a rotazione. Non c’era un’altra soluzione per andare avanti?

"Deciderà il prossimo Cda: purtroppo la manovra finanziaria ha previsto una serie di contributi solo per il distretto del vetro di Murano. Evidentemente hanno più forza di noi, anche questa è una grande delusione".

La Regione Toscana ha attivato un tavolo sul settore.

"Speriamo di essere riconvocati a breve, a oggi fatti concreti non ce ne sono stati. I lavoratori sono delusi e arrabbiati: il sussidio statale prevede un integrazione fino ad arrivare a 750, massimo 800 euro al mese. Parliamo, in alcuni casi, di famiglie monoreddito che magari devono pagare un mutuo, dovendo poi far fronte a loro volta all’impennata dei costi delle bollette di casa. La situazione è veramente insostenibile".