Giovedì 18 Aprile 2024
GIOVANNI ROSSI
Cronaca

La Venere influencer "Spot pensati per Usa e Golfo" Ma il tocco kitsch non convince

L’agenzia Armando Testa si difende: tutti parlano di questa campagna, quindi funziona. Ma Toscani la stronca: "Prodotto mediocre che riflette un’idea banale del nostro Paese".

La Venere influencer  "Spot pensati per Usa e Golfo"  Ma il tocco kitsch non convince

La Venere influencer "Spot pensati per Usa e Golfo" Ma il tocco kitsch non convince

L’agenzia di pubblicità compra una pagina di pubblicità per raccontare quanto è bella ed efficace la propria pubblicità (pagata dagli italiani). La campagna ‘Italia. Open to Meraviglia’ con la Venere di Botticelli in veste di influencer continua a far parlare di sé. La trovata dell’agenzia Armando Testa di acquistare una pagina del Corriere della Sera, per reagire alle critiche che hanno sommerso la trasformazione del più famoso soggetto del Botticelli in ambasciatrice di un Bel Paese molto pop, rilancia e amplifica il dibattito. Sulla campagna in sé e ora anche sull’autodifesa del prodotto e dell’idea espositiva. Quella di un Paese che, come si evince tra le righe del messaggio di Armando Testa, è orientato a proporsi con modalità acchiappa-flussi: pazienza se più spicce, persino kitsch o modello selfie, rispetto ai significati del nostro straordinario patrimonio paesaggistico, artistico e monumentale.

"Quando una campagna di promozione turistica rompe il muro dell’indifferenza e riesce a dar vita a un dibattito culturale così vivace come quello acceso in soli 5 giorni da ‘Italia. Open to Meraviglia’, rappresenta sempre qualcosa di positivo", scrive la Armando Testa, sottolineando come, a fronte di "una campagna solo presentata ma non ancora uscita", l’eco suscitata sia già "probabilmente di portata unica". L’agenzia ringrazia "per le migliaia di visualizzazioni, commenti, meme e per le appassionate discussioni di questi ultimi giorni: ci hanno fatto sentire davvero la più grande agenzia italiana, con un immenso reparto creativo di milioni di persone al lavoro sullo stesso concetto". Ancora: "Grazie anche a tutti coloro che hanno immaginato che il video destinato alla presentazione del progetto, e dunque realizzato con materiale di repertorio, fosse già lo spot ufficiale della campagna", continua l’agenzia milanese. E "grazie a chi ci ha fatto sentire milionari! Ma i 9 milioni di euro dell’investimento previsto da Enit sono destinati alla pianificazione media in tutti i principali mercati: Europa, Paesi del Golfo, Usa, Centro e Sud America, Cina, India, Sud Est Asiatico e Australia. L’obiettivo è quello di promuovere l’Italia all’estero, puntando su un target proveniente da 33 Paesi. Anche e soprattutto su mercati culturalmente molto diversi dal nostro, accendendo l’attenzione in modo facile, diretto e immediatamente riconoscibile su ciò che tradizionalmente contraddistingue l’Italia nel mondo". Parlare dell’Italia – si legge ancora nel messaggio – significa tener conto "di tantissime sensibilità e sfumature. Un capitale culturale e umano così unico e prezioso che spinge tutti a lavorare, ed anche a dibattere, con una straordinaria passione". Perciò "la Armando Testa ringrazia, e Venere con noi. Erano più di 500 anni che non si parlava di lei così tanto. Se non è meraviglia questa".

Le reazioni negative non mancano. "Non mi piace fare la parte del solito critico, ma purtroppo questa campagna è un prodotto davvero mediocre: serve ad accontentare tutti e quindi non accontenta nessuno. Non è vero che la gente è stupida e che non ha gusto: ognuno deve dare il meglio nel suo campo. Ma le agenzie di pubblicità producono mediocrità tanto quanto i nostri politici. E questa campagna pubblicitaria è banale e volgare, uno specchio dell’Italia del bunga bunga. E io da italiano avrei voglia di essere rappresentato da un altro livello qualitativo". Toscani è ancora più tranciante sulla deduzione celebrativa che "questa campagna" sia "un successo perché tutti ne stanno parlando". "Ma che c’entra? – si arrabbia l’ispiratore di tante campagne scandalose –. Anche di nazismo e fascismo tutti parlano, non per questo li definiamo un successo". "Povero Botticelli, meno male che Testa fa parlare di te: peggio la toppa del buco", è il tweet dello storico dell’arte Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, uno che coi gusti di chi ama l’Italia si misura ogni mattina.