Martedì 23 Aprile 2024

La vedova di Rebellin: "Non aveva più un soldo. Hanno distrutto mio marito"

La moglie del ciclista falciato dal Tir: "I guai col Fisco? Un accanimento"

I coniugi Rebellin

I coniugi Rebellin

Una confessione-sfogo che la vedova di Davide Rebellin, il campione di ciclismo ucciso sulle strade vicentine il 30 novembre da un tir mentre era in bici, ha affidato al settimanale Oggi. Parole che hanno provocato sconcerto: secondo Françoise Antonini – francese, sposata in seconde nozze e con la quale Davide viveva a Montecarlo – "me l’hanno fatto a pezzi dentro, prima di ucciderlo". Un atto d’accusa contro chi non l’ha aiutato nei momenti di crisi che nella sua longeva carriera – conclusa solo a 51 anni e due mesi poco prima di morire – sono stati diversi. I problemi di Rebellin erano di natura economica, soprattutto un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate contro le quali in appello era stato condannato a risarcire una grossa somma (" non me lo aveva detto", afferma Françoise) dopo avere vinto in primo grado nel 2015. "Da quando l’ho conosciuto – dice ora la vedova – ci sono sempre state cause e avvocati. E troppo accanimento nei suoi confronti. Davide non si arrabbiava mai, non alzava la voce, si teneva tutto dentro, non diceva niente anche per proteggermi. Solo una volta l’ho visto con le lacrime agli occhi, ma poi ha avuto la reazione di sempre: e se ne è andato a pedalare. Si allenava sempre, a parte Natale, che era dedicato a noi".

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E anche il giorno della morte Rebellin era andato a sfogarsi in bici, nel suo Veneto. "Era lì a incontrare i suoi avvocati. Quella mattina – dice Françoise – era andato in banca:non aveva più soldi sul conto e aveva bisogno di un prestito. È stato trattato ingiustamente fino alla fine". Come la mancata restituzione della medaglia d’argento vinta nella gara in linea di Pechino 2008 e revocata per doping. Nonostante l’assoluzione quel cimelio non è mai tornato nelle mani di Rebellin. Erano diventate un incubo pure le vittorie. "Sentivo che ansimava nel sonno– racconta la vedova –. Al risveglio mi raccontava che aveva sognato di vincere di nuovo le classiche del Belgio. Era un sogno ricorrente". Scomparso in una pedalata d’autunno.