Giovedì 18 Aprile 2024

La Ue annacqua il vino, produttori furiosi

La proposta di Bruxelles prevede di autorizzare l’eliminazione totale o parziale dell’alcol. Coldiretti: "Inganno legalizzato per i consumatori"

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di Achille Perego

A cominciare dalla battaglia sulle etichette, la tracciabilità dei prodotti e l’identità dei marchi del made in Italy alimentare attaccati dalle contraffazioni e la concorrenza sleale, l’Europa non è mai stata una grande alleata del nostro Paese in questo campo. Adesso l’ultima tegola comunitaria rischia di colpire il vino, uno dei settori d’eccellenza italiani, purtroppo non immune agli effetti della pandemia, e principale voce dell’export agroalimentare nazionale che vale oltre 11 miliardi. "Togliere l’alcol dal vino e aggiungere acqua – secondo l’allarme lanciato ieri dalla Coldiretti – è l’ultima trovata di Bruxelles per il settore enologico già sotto attacco con la proposta di introdurre etichette allarmistiche per scoraggiarne il consumo, previste nel Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei".

Fino ad eliminare il vino dai programmi di promozione dei prodotti agroalimentari magari, denuncia Coldiretti, "proprio per favorire le nuove bevande annacquate". La principale organizzazione italiana del settore agricolo ha svelato così i contenuti del documento della presidenza del Consiglio dei ministri Ue, in cui viene affrontata la pratica della dealcolazione parziale e totale dei vini. In pratica, la proposta Ue prevede di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua.

Così, denuncia Coldiretti, viene permesso di chiamare vino un prodotto in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di un trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino. Quindi "un mega inganno legalizzato per i consumatori" che si ritroveranno a pagare l’acqua come il vino. La "preoccupante novità" pensata a Bruxelles, rincara la dose Coldiretti, arriva peraltro in un momento difficile per il settore per il drammatico crollo del consumo di vino made in Italy all’estero che ha raggiunto a gennaio il minimo storico da oltre 30 anni per effetto del calo del 20% nelle esportazioni.

L’Italia comunque si conferma primo produttore mondiale con 49,1 milioni di ettolitri e primo esportatore con un totale di 20,8 milioni di ettolitri davanti a Spagna (20,2) e Francia (13,8). L’introduzione della dealcolazione, secondo il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, "rappresenta un precedente pericolosissimo che metterebbe a rischio l’identità del vino italiano ed europeo, anche perché la definizione naturale e legale del vino vigente in Europa prevede il divieto di aggiungere acqua". La proposta di annacquamento va ad aggiungersi, conclude Coldiretti, ad altre insidie da parte di Bruxelles, che ha già legalizzato l’aggiunta dello zucchero nei Paesi del Nord Europa per aumentare la gradazione del vino e persino dato il via libera al vino senza uva ottenuto dalla fermentazione di frutta, dai lamponi al ribes.