Mercoledì 24 Aprile 2024

La Ue alla guerra dei vaccini: stop all’export E Berlino vieta AstraZeneca agli over 65

Dubbi legati all’età anche da parte dell’Aifa. Ira di Londra. Oggi l’Agenzia europea del farmaco deciderà sul via libera al siero di Oxford

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di Luca Bolognini

Lo stallo alla messicana sui vaccini è arrivato al suo mezzogiorno di fuoco. Che in realtà scatterà alle 15, quando l’Ema, l’agenzia europea del farmaco, deciderà se dare il via libera o meno al siero di AstraZeneca. Una scelta che, nonostante il massiccio taglio delle dosi promesse (circa il 60%), potrebbe dare nuova linfa a una campagna vaccinale che in quasi tutti i Paesi della Ue sta vistosamente rallentando. Tanto che l’Italia, al netto di nuovi problemi di distribuzione e consegne, ha reso noto ieri che delle 226 milioni di dosi che si aspettava ne avrà a disposizione appena 101 milioni. Un dato che sarà sicuramente rivisto di nuovo al ribasso, visto che il conteggio (risalente al 2 gennaio) non tiene conto delle ulteriore sforbiciate annunciate in seguito da Pfizer e AstraZeneca.

La spinta alla campagna vaccinale potrebbe essere ancora maggiore se, sempre oggi, la Commissione europea deciderà di bloccare l’esportazione dei composti anti Covid. Una mossa che taglierebbe di fatto le gambe al Regno Unito. "Mancheranno milioni di dosi", lamentano da Oltremanica. E calcoli alla mano, se sarà necessario fare affidamento solo sulla produzione interna, l’immunità di gregge slitterà di diversi mesi. Londra, infatti, sta usando il vaccino di AstraZeneca dal 30 dicembre scorso ed è in attesa di nuove fiale dal Belgio. Se la Ue ordinerà il giro di vite, "ci sarà la possibilità di intervenire, negando l’autorizzazione, se vediamo – così spiegano da Bruxelles – che le dosi che dovrebbero restare nell’Unione vengono destinate all’export. Si tratta di uno strumento per proteggere i vaccini per i quali abbiamo accordi di pre acquisto". La Gran Bretagna ha replicato dando un colpo al cerchio e uno alla botte: "Siamo pronti ad aiutare l’Ue,ma le nostre forniture sono blindate". Il meccanismo, ovviamente, riguarderà anche Pfizer. Il colosso ha impianti anche in Europa e il Canada ha già espresso serie preoccupazioni per quanto riguarda il suo ordine.

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in una lettera ai leader degli Stati membri ha usato toni ancora più minacciosi. Bruxelles potrebbe infatti utilizzare l’articolo 122 del trattato sul suo funzionamento – che permette di imporre misure straordinarie in caso di gravi difficoltà nell’approvvigionamento di un determinato prodotto – per garantire legalmente la fornitura contrattuale dei vaccini anti Covid. AstraZeneca, nel frattempo, sta seriamente pensando di rendere pubblico il contratto con l’Ue relativo alla distribuzione del vaccino contro il Coronavirus. I giuristi del colosso farmaceutico, secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung, "stanno elaborando una proposta relativa ai dettagli scottanti da sbianchettare". L’accordo top secret, tanto per aggiungere un po’ di pepe, verrà quasi sicuramente reso noto oggi.

La Germania in ogni caso – forte anche dell’intesa privata con Pfizer che le garantisce 30 milioni di dosi extra – ha già sapere che non userà il siero di AstraZeneca per proteggere la popolazione over 65. "Non ci sono abbastanza studi – hanno fatto sapere da Berlino – che ne garantiscano efficacia e sicurezza su quella fascia di popolazione". Una decisione che, secondo le indiscrezioni, potrebbe essere imitata anche dall’Italia su raccomandazione dell’Aifa. Furioso il premier britannico Boris Johnson: "Il siero dà ottimi risultati ad ogni età". Perché per uscire vincitori da uno stallo alla messicana, l’unica possibilità è quella di non abbassare mai il proprio revolver.