TEMÙ (Brescia)
L’esame tossicologico fatto sui resti di Laura Ziliani, la ex vigilessa di Temù uccisa in circostanze misteriose e ritrovata sepolta tra il greto del fiume Oglio e la vicina pista ciclopedonale, darà risposte sui motivi che hanno portato alla morte della donna, che potrebbe essere stata addormentata e poi soffocata oppure avvelenata, o entrambe le cose. L’esito del test effettuato durante l’autopsia svolta nei giorni scorsi, è atteso tra una decina di giorni. E sarà dirimente su un particolare emerso nei giorni immediatamente successivi al ritrovamento del cadavere.
Laura Ziliani, alcune settimane prima di morire, sarebbe stata narcotizzata, forse in quello che è stato un tragico rituale utilizzato per provare se la donna, assumendo un determinato prodotto, avrebbe dormito profondamente. A raccontarlo è una amica e vicina di casa che la conosceva bene e che le era molto vicina.
"Laura un mese e mezzo prima di sparire – spiega la donna – mi aveva raccontato di essersi spaventata perché dopo avere bevuto una tisana ha dormito per ben 36 ore. Non solo. Una volta svegliatasi non è stata in grado di muoversi per un giorno, tanto da non riuscire a guidare per rientrare a Brescia. È accaduto dopo un’escursione".
Questo racconto renderebbe chiaro il motivo per cui i carabinieri hanno sentito diversi farmacisti dell’alta valle, informandosi sulle medicine acquistate dai famigliari della donna e dai suoi parenti. Le domande sarebbero state specifiche e concentrate solo su un certo tipo di medicine, che, a questo punto, potrebbero esser prodotti usati per dormire o comunque prodotti che inducono sonno o sonnolenza.
Gli indagati al momento sono tre: le due figlie maggiore e minore di Laura Ziliani: Paola e Silvia e il fidanzato della più grande Mirto. Quando il pm Caty Bressanelli li ha iscritti nel registro gli inquirenti hanno parlato di "atto dovuto". Non è mai stato escluso che siano estranei ai fatti e nemmeno è stato escluso che altre persone possano avere un ruolo nella vicenda, che appare davvero complessa.
A Temù nessuno ha voglia di parlare, anche se la vicina ha raccontato che il fidanzato della figlia maggiore restava in paese tutta settimana e se ne andava solo all’arrivo della Ziliani. Avevano forse un rapporto difficile? Quel venerdì sera, quando Laura Ziliani è arrivata in vicolo Ballardini se ne era già andato? Dove è morta la Ziliani? È stata sepolta subito oppure qualche giorno in seguito all’omicidio, magari dopo esser estata in un luogo asciutto e riparato? Come è stato portato il suo corpo in riva all’Oglio a Vione? Che veicolo è stato usato, perché di certo non è morta lì? Da casa alla buca dove è stata messa in posizione prona sono solo un paio di chilometri. E perché scegliere una zona soggetta ad allagamenti e quindi non un rifugio sicuro? Le domande sono tante. I risultati dell’esame tossicologico saranno sicuramente utili a capire.