La tennista cinese riappare nelle foto di regime

Non si sa ancora nulla della sorte di Peng Shuai. Il direttore del giornale di Pechino: "Immagini autentiche, sarà presto in pubblico"

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Peng Shuai riappare in due video e in alcune foto diffuse dal governo cinese. "Si presenterà presto in pubblico e parteciperà ad alcune attività", assicura su Twitter Hu Xijin, direttore del cinese Global Times. Parole che arrivano dopo il pressing attivato per ottenere risposte sulla sorte della tennista. Un mistero internazionale. L’atleta è sparita dal 2 novembre, dopo le accuse di abusi sessuali rivolte all’ex vicepremier Zhang Gaoli.

La scomparsa dell’atleta – per la quale si è mobilitato il mondo intero, dall’Onu alla Casa Bianca fino a tutto il tennis professionistico globale – è diventato un caso di grande imbarazzo per la Cina a poco più di due mesi dai Giochi invernali di Pechino 2022, già minacciati di boicottaggio.

Ieri, ecco i nuovi materiali. Prima le foto, pubblicate originariamente su WeChat, dove erano state diffuse da un’amica della tennista. Nelle immagini Peng, 35 anni, appare sorridente tra un gatto, un peluche di Kung-fu Panda e un ritratto sullo sfondo con Winnie the Pooh, il personaggio dei cartoni animati spesso censurato sul web cinese perché usato per riferirsi ironicamente al presidente Xi Jinping.

Hu sostiene che Peng "nei giorni scorsi sia rimasta a casa sua liberamente, non voleva essere disturbata". Pur se difficilmente verificabili, le affermazioni di Hu meritano attenzione: provengono da un esperto e carismatico giornalista alla guida del tabloid del Quotidiano del Popolo, la voce del Partito comunista cinese, che spesso anticipa gli scenari su varie questioni, a partire da quelle politiche. In serata, ecco i video, rilanciato sempre dal profilo Twitter di Hu Xijin. In uno, la 35enne sembra entrare in un ristorante indossando un cappotto, un berretto e la mascherina. Nell’altro, Peng è seduta a un tavolo senza la mascherina mentre chiacchiera con alcune persone. Anche qui difficile verificarne l’autenticità.

Venerdì la Casa Bianca, attraverso la portavoce Jen Psaki, ha chiesto ufficialmente alla Cina di "fornire prove indipendenti e verificabili" sulla situazione di Peng, esprimendo "profonda preoccupazione". Mentre l’Onu ha invocato un’indagine trasparente sulla denuncia di abusi contro Zhang, il primo politico cinese di alto livello a finire nella rete del #MeToo. L’hashtag #WhereIsPengShuai continua a spopolare sui social, e la Wta, che gestisce il circuito professionistico del tennis femminile, ha minacciato di lasciare la Cina. Trovando il sostegno anche di Novak Djokovic.

red.e st.