Pedoni, a ottobre quasi un morto al giorno. "Multe più severe e sequestro dei mezzi"

I dati Asaps: 28 vittime in un mese. L’Emilia-Romagna ha il primato degli incidenti mortali. Stocchetti, esperto di mobilità: "Prendiamo esempio dai Paesi del Nord-Europa"

Strage di pedoni e stretta in arrivo, multe e pene più severe ha annunciato il ministro Matteo Salvini. Quasi un morto al giorno a ottobre, 28 vittime e un concentrato di situazioni impietose. Persone che camminavano per strada e sono state colpite, investite e uccise alle spalle. E chi l’ha fatto magari è scappato, anche perché era ubriaco o drogato.

Strage silenziosa, per prendere a prestito le parole di Giordano Biserni, il presidente dell’Asaps, l’associazione amici della polizia stradale che ne dà notizia. E come sempre avverte: numeri parziali perché non tengono conto di chi è ricoverato magari in Rianimazione e si aggrava in ospedale.

L’Emilia-Romagna ha il triste primato delle vittime, 7, seguita dal Lazio, 4 morti e tutti a Roma. In cinque casi, ricorda Biserni, l’automobilista indagato era alla guida dopo aver assunto alcol oltre i limiti consentiti. Dall’inizio dell’anno i pedoni morti sono stati più di 200, a ottobre si contano anche 128 feriti gravi.

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Strage di ragazzi

Abbiamo davanti agli occhi i volti dei ragazzi. Tra le ultime vittime di questa mattanza Francesco Valdiserri. Aveva solo 18 anni, chiacchierava tranquillamente con un amico quando è stato investito e ucciso da una 23enne alla guida di una Suzuki Swiift lanciata come una bomba a 70 all’ora su via Cristoforo Colombo a Roma. Aveva bevuto e per quello stesso motivo le era già stata ritirata la patente, in passato. E ancora l’ultima tragedia, il volto incantevole di Miriam Ciobanu, 22 anni, travolta da un Suv a Paderno del Grappa (Treviso), anche il 23enne alla guida aveva alcol nel sangue: correva a 130 all’ora.

L’appello dell'Asaps

L’appello di Biserni ha toni drammatici. "Con le giornate più corte (ricordiamo che novembre è il mese che fa sempre contare il maggior numero di vittime fra i pedoni) e con l’ipotesi anche di ridurre la pubblica illuminazione lungo le strade per il caro bollette nei comuni, temiamo come esperti una forte recrudescenza degli investimenti di pedoni. Occorre ricordare a chi amministra che la manutenzione stradale è fondamentale anche per la ricostruzione dei sinistri. E dobbiamo schierare più divise, più strumenti per fermare questa vera carneficina".

Il confronto con il Nord Europa

Andrea Stocchetti, professore di Mobilità sostenibile all’Università Ca’ Foscari, indica una via d’uscita e invita a guardare verso il Nord-Europa. Partendo da una considerazione di base: i Paesi con i tassi più bassi di mortalità per numero di abitanti sono quelli che hanno le leggi più severe.

Ricorda: "In Norvegia le multe per eccesso di velocità possono arrivare a superare i mille euro ma soprattutto comportano il sequestro della vettura e l’arresto, oltre certi limiti. In Finlandia quelle stesse sanzioni sono commisurate al reddito e scatta il sequestro del veicolo. E invece purtroppo in Italia è diffusa la percezione che si possano sistematicamente non rispettare le regole".

Le cause degli incidenti stradali, suggerisce il professore, sono sempre tante. "Per sintetizzare si parla di distrazione – osserva – ma in realtà bisognerebbe considerare il mancato rispetto di una serie di prescrizioni, dal limite di velocità alla distanza di sicurezza. Se queste regole fossero rispettate, l’incidente sarebbe molto molto raro". Perché attimi di distrazione possono capitare ma se ci comportiamo correttamente abbiamo una rete di salvataggio.

Francesco Valdiserri e Miriam Ciobanu, investiti e uccisi da ubriachi
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