Giovedì 18 Aprile 2024

La statua di una donna nella piazza dei 78 uomini

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di Luca Bolognini

Nella piazza più grande d’Italia e la seconda d’Europa, fino a oggi, non c’era mai stato spazio per le donne. Le 78 statue che circondano Prato della Valle, uno dei cuori pulsanti della vita padovana, infatti raffigurano solo uomini. Ci sono Galileo Galilei, Francesco Petrarca e Ludovico Ariosto. E Tito Livio, Torquato Tasso e Giuseppe Tartini. Ma nessuna donna. A dire la verità, accanto ai piedi dello scultore Andrea Briosco c’è il busto della poetessa Gaspara Stampa. Ma questo è il massimo che negli ultimi 250 anni è stato concesso al gentil sesso.

La presidenza del Prato nel 1776 aveva fissato le regole per erigere le statue: tutti i personaggi ritratti dovevano avere un legame con la città; non potevano essere scolpite persone in vita ed erano vietati i santi (perché per loro c’erano già le chiese). Nessun niet ufficiale alle donne, insomma. Eppure quel 78 a 0 è sempre stato sotto gli occhi di tutti. Così qualche mese fa due consiglieri comunali della maggioranza di centrosinistra hanno chiesto di dedicare una statua ad Elena Cornaro Piscopia, la prima donna laureata a Padova e nel mondo. Correva l’anno 1678 e fu costretta a scegliere filosofia, perché il cardinale Gregorio Barbarigo le impedì di diventare dottoressa in teologia.

Nella notte tra ieri e lunedì è finalmente arrivato il via libera. Il centrosinistra ha votato a favore, come il Movimento 5 stelle. Il centrodestra si è astenuto. Ora resta da capire se la statua troverà posto nell’isola Memmia di Prato della Valle – nei due anelli in cui sono collocate le 78 statue – o in un altro punto della piazza. "La richiesta verrà gestita da un ufficio che va indicato dal gabinetto o dal settore cultura. Generalmente - spiega Margherita Colonnello, uno dei due consiglieri che avevano presentato la mozione - è il gabinetto per la monumentalità. Non penso che si toccheranno gli stalli vuoti, ma sul Prato della Valle si apre una possibilità importante".

La richiesta dei consiglieri in realtà puntava alla realizzazione della statua in uno degli spazi lasciati vacanti dall’esercito napoleonico, che si era portato via due dogi della Serenissima. Ma a quanto pare i loro stalli sono off limits per Elena Comaro Piscopia.

Ma in molti festeggiano questa vittoria (anche se non schiacciante). "L’approvazione di una mozione che va nella direzione di un nuovo clima culturale, con la volontà di dare maggiore riconoscimento del ruolo delle donne nella società, è una bella notizia", conclude Daniela Mapelli,

rettrice dell’università patavina.