
Roma, 30 agosto 2023 – "Abbiamo un problema di sicurezza sulle strade. Nel mese di agosto abbiamo registrato 16 vittime tra i ciclisti, a luglio 34, più di uno al giorno. Non succedeva dal 2018. Bisogna farsi delle domande sulla mortalità degli utenti più deboli della strada". È quanto afferma Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori Polstrada (Asaps).
Quali sono le principali criticità sulle nostre strade?
"La struttura stradale non è sufficientemente protettiva e i comportamenti alla guida, in generale, sono inadeguati: velocità non adeguate alle circostanze, sorpassi avventati, distrazione da cellulare. E a farne le spese sono pedoni e ciclisti".
Una convivenza sicura nella nostre città tra le diverse forme di mobilità è possibile?
"È difficile trovare una soluzione ma è necessario affrontare questo problema perché i ciclisti sono destinati ad aumentare: nell’attesa che si creino delle condizioni di maggior protezione con piste e corsie più estese per le biciclette, spazi più ridotti per i veicoli a motore, è necessario adattarsi a una situazione di grande rischio. I decessi dei ciclisti vedono al primo posto la Lombardia con 27 morti, seguita dall’Emilia Romagna con 18, dal Veneto con 12 e dalla Toscana con 10. Bisogna alzare le soglie della sicurezza delle biciclette e dei pedoni con sistemi di protezione forzata".
Ad esempio?
"Una segnaletica stradale luminosa ben evidente sia di giorno che di notte e dissuasori di velocità. La mia proposta provocatoria è quella di installare dei ‘pedovelox’ in corrispondenza degli attraversamenti pedonali per sanzionare con 170 e rotti euro e 8 punti sulla patente chi non si ferma. Servono anche delle campagne informative rivolte ai conducenti delle biciclette. E, soprattutto, maggiori controlli".
L‘obbligo di una distanza di 1 metro e mezzo dalle bici in fase di sorpasso è utile?
"I verbali sono destinati a essere annullati dai ricorsi. Delle conseguenze comunque ci saranno: in caso di incidente quel metro e mezzo verrà calcolato con l’ausilio dei periti, delle telecamere. È una misura che potrà produrre effetti solo dopo l’incidente, poco efficace sul fronte della prevenzione"
La soluzione sono i 30 all’ora in città?
"I 30 all’ora nell’area urbana sono certamente un fattore disinnescante, non tanto dell’incidentalità, ma soprattutto dei suoi effetti: l’investimento di un pedone o di un ciclista a 30 kmh dà una percentuale di non mortalità intorno al 70-80%".