
Ieri nell’Emirato la prima edizione della gara di duathlon voluta dal governo. Ricreare ambienti sottozero nel deserto ha un costo altissimo per il pianeta.
Scappare dal caldo, rincorrere l’inverno, non accontentarsi di sapere che a Buenos Aires è tornata la neve dopo 18 anni, beati loro. Mentre l’Europa boccheggiava, ieri a Dubai si è tenuto il primo duathlon sulla neve. Cinque chilometri di corsa, pedalata su cyclette, altra corsa nel bianco. Tutto sottozero, con la goccia al naso e la cioccolata calda al fondo della fatica, dentro uno chalet alpino. Fuori c’erano 36 gradi, la stessa temperatura di Milano (basterebbe questo per preoccuparsi). Le fotografie mettono i brividi e non è per il freddo, nessuno li può giudicare ma qualche domanda si può fare.
Perché? Lo Ski Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, è una stazione sciistica al coperto dentro uno dei centri commerciali più grandi del mondo. Copre una superficie di 22.500 metri quadrati su un dislivello di 60 metri, ha cinque piste, varie pendenze, una seggiovia. Assurdo come Jurassic Park, ma reale. La macchina All weather snow making è una specie di enorme freezer capace di produrre 500 tonnellate di neve al giorno, il suo motore ha una potenza pari a quella di 1.565 frigoriferi. Per fare il suo dovere in quel contenitore di ferro e cemento nel mezzo del deserto, 365 giorni all’anno, ha bisogno di energia. E mentre corre come un pazzo sulla neve guardando la sabbia dalle finestre panoramiche, osservato a sua volta da una colonia di pinguini perplessi, anche il più stupido capisce che siamo spacciati.
In un racconto di Asimov (Abisso) una stirpe aliena aveva creato una vita sotterranea a 1200 chilometri di profondità per salvarsi dallo spegnimento del sole. Al contrario, siamo dentro la stessa disgraziata prospettiva, felici di promuovere gare di resistenza a meno 4 dentro un palazzetto vicino al Golfo Persico. Ski Dubai è un ossimoro. Uno schiaffo alla natura. Ma c’è chi sta pensando a un’estensione del modello Dubai anche dalle nostre parti: al coperto, dentro seminterrati, in cantina. Asimov ci aveva preso.