Mercoledì 24 Aprile 2024

La sfida di Salvini sul nucleare "Fate una centrale a casa mia"

Il leghista: "Tecnologia sicura". Renzi: "È lo stesso che non voleva le trivelle"

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"La prima centrale nucleare italiana? Fatela a Milano, a casa mia, nel mio quartiere a Baggio. Proprio a Milano, che è la capitale dell’innovazione". Matteo Salvini, dal convegno dei Giovani Industriali di Rapallo, rilancia il nucleare in Italia, messo al bando dal referendum del 1987. E lo fa candidando proprio il suo rione come sito dove costruire un ipotetico primo impianto termonucleare. Molto critica la reazione di Silvia Fossati, presidente del Municipio 7 di Milano di cui fa parte anche il quartiere di Baggio, tra l’altro laureata in Fisica proprio con una tesi sulle centrali nucleari.

"Salvini ha fatto la sua provocazione: se vuole – osserva Fossati – gli metto a disposizione piazza Anita Garibaldi, per rispondergli con un’altra provocazione, ma non è questo il metodo perché il tema energetico è molto serio e importante. Troppo serio per liquidarlo con una battuta come fa Salvini". Critico anche il deputato M5s ed ex viceministro allo Sviluppo Stefano Buffagni: "Va fermato", dice.

Matteo Renzi ironizza: "Salvini ora parla di nucleare ma ha un fratello gemello che quando io lavoravo sul petrolio in Basilicata e le trivelle lui fece la campagna elettorale dicendo che sarebbero scappati i turisti".

Un’idea, quella della centrale sotto casa, che non è nuova per il leader leghista: già nel settembre del 2021 disse che non c’era nessun problema a costruire un impianto in Lombardia. "La Svezia di Greta ha 8 centrali. Ci sono centrali nei centri di grandi città : a Copenaghen c’è un termovalorizzatore con una pista di sci", disse all’epoca. Anche Giancarlo Giorgetti ribadisce che "questo è un tempo in cui non si possono più dire i no".