Giovedì 18 Aprile 2024

La sfida di Letta: "Si riparte dal bipolarismo"

Il segretario Pd in campo a Siena. "Da una parte i sovranisti, dall’altra noi". E sul Quirinale spera ancora nel sì di Mattarella

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di Pino Di Blasio

Sostiene Enrico Letta che "le elezioni del 3 e 4 ottobre saranno la prova generale del bipolarismo del prossimo decennio". E per questo è meglio rinviare a gennaio il dibattito sul voto per il presidente della Repubblica.

Facile, per il segretario del Pd e candidato a Siena, chiedere una moratoria. Ma non crede che il presidente Mattarella abbia già deciso?

"Se si riferisce all’incontro fissato a dicembre con Papa Francesco – replica Enrico Letta –, le ricordo che anche Napolitano incontrò il Papa prima di lasciare. E poi accettò la riconferma".

Esiste un piano B del Pd, oltre al Mattarella bis?

"Parlare di Quirinale in questo momento vuol dire immettere dosi di veleno dentro il sistema. L’elezione del Capo dello Stato è sempre stata il perno attorno al quale ruota tutto il quadro politico. È una specie di conclave, negli altri Paesi europei non è così. Da trent’anni, in Italia il presidente è stato l’architrave del sistema. La scelta sarà delicatissima e importantissima, determinerà la politica dei prossimi anni. L’interesse generale dovrà prevalere sui conti di bottega".

Qual è la soglia che segnerà il successo o la sconfitta per lei in queste elezioni?

"Sarei contento se confermassimo due grandi città, Bologna e Milano, il seggio in Parlamento a Siena e avanzassimo di qualche passo. Oltre a Siena si vota anche al seggio di Primavalle, dove il centrosinistra aveva perso. Così come aveva perso nettamente in Calabria".

Non considera facile la vittoria al collegio 12 di Siena?

"Non do per scontato il seggio. Queste sono suppletive, diverse da quelle di Primavalle, perché tutti i romani andranno a votare per il Campidoglio. Ci sono tanti nodi sul voto del collegio senese-aretino. Saranno sciolti solo il 4 ottobre".

Tra Roma, Napoli e Torino, dove vorrebbe vincere?

"La partita più importante è a Roma. Nei prossimi 6 anni l’Italia sarà condizionata dai 200 miliardi del Pnrr. I soldi arriveranno a Roma, dal centro saranno distribuiti nel Paese in base a progetti e criteri fissati dal Governo. E mi auguro che a Roma, in caso di ballottaggio, i voti del Movimento 5 Stelle sostengano la corsa di Gualtieri".

Perché pensa che dal voto nascerà un nuovo bipolarismo?

"Per venti anni, dal 1994 al 2013, è ruotato attorno al duello Berlusconi-Prodi. Dal 2013 la sfida tra i tre poli ha generato un corto circuito istituzionale, che ha prodotto tre governi con tre maggioranze diverse in tre anni. Ora si passa ad un bipolarismo ancora piu estremo di quello Berlusconi-Prodi. La prima novità è il centrodestra con forte impronta sovranista, dominato da Salvini e dalla Meloni".

Ha detto che sono destinati a stare insieme..

"La foto dell’abbraccio sul lago di Como è emblematica, i moderati nel centrodestra sono solo un valore aggiunto".

Non riusciamo a immaginare una foto per il centrosinistra di lei abbracciato a Renzi e Conte..

"Le elezioni sono un cantiere aperto. Il mio obiettivo è tenere nel centrosinistra un ventaglio ampio di forze unite dal collante dell’europeismo. Niente formule, ne parleremo dopo il voto. Dalle elezioni capiremo che dobbiamo stare tutti insieme".

Qual è la sua soglia per dire che l’Italia ha vinto sul Covid?

"Il punto principale che decreterà il successo dell’Italia sarà la scuola, assieme all’università, in presenza per tutto l’anno. La didattica a distanza ha provocato danni devastanti. L’obbligo vaccinale va esteso a tutto il personale sanitario, va esportato ovunque il modello della Toscana. Per far passare il messaggio che le strutture sanitarie sono Covid free. Poi vanno spesi i soldi del Pnrr, per dare forza a quel 5,8% di Pil in più".