La sfida delle comunità energetiche Tariffe scontate e contributi "Passo per la decarbonizzazione"

Al via l’iter sulla proposta di decreto che incentiva l’autoconsumo. La normativa al vaglio della Ue. Il ministro Pichetto Fratin: imprese, famiglie, parrocchie e cooperative potranno associarsi

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di Antonio Troise

Arrivano tariffe scontate e contributi a fondo perduto fino al 40% per produrre energia pulita, da fonti rinnovabili. Per ottenere le agevolazioni, però, gli italiani dovranno mettersi insieme e costituire una cosiddetta "Comunità energetica", uno strumento per produrre da sè l’energia consumata con due effetti positivi: risparmiare in bolletta e dare un aiuto all’ambiente. Il nuovo strumento è stato messo nero su bianco nel decreto firmato dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Prima di diventare operativo, dovrà ottenere il disco verde da parte dell’Unione Europea. Ma l’iter è stato ieri formalmente avviato e dovrebbe concludersi in tempi brevi. "Si tratta di uno strumento coerente con il doppio obiettivo di questo governo: la decarbonizzazione entro il 2030 e l’autonomia energetica", ha spiegato il ministro. Ma quali sono i vantaggi previsti dalle nuove norme? E, in particolare, possono diventare anche un’arma contro il caro bollette?

Per usufruire degli sconti o dei contributi a fondo perduto bisognerà creare una Comunità energetica, in sostanza, un gruppo di persone che decidono di unirsi per autoprodurre energia da fonti rinnovabili. Due sono le agevolazioni messe in campo dal governo. In primo luogo un incentivo in tariffa, con un risparmio sui costi dell’energia per chi farà parte della Comunità. In sostanza ci sarà una tariffa agevolata sull’energia auto-consumata, fino ad una potenza di 5 GW entro il 31 dicembre del 2027. Questa misura sarà valida per tutto il territorio nazionale. I contributi a fondo perduto, fino al 40%, sono destinati invece ai Comuni sotto i 5mila abitanti e sono cumulabili con gli incentivi sulle tariffe. L’intervento può riguardare sia la realizzazione di nuovi impianti sia il potenziamento di quelli esistenti. Ingenti le risorse in campo, che arrivano direttamente dal Pnrr: 2,2 miliardi. Soldi che hanno l’obiettivo di realizzare una potenza complessiva di almeno due giga watt e una produzione indicativa di almeno 2500 gigawatt l’ora ogni anno.

Ma in concreto, cosa bisognerà fare per ottenere le agevolazioni? Gruppi di cittadini, condomini, imprese, ma anche cooperative, enti locali, associazioni del terzo settore o enti religiosi, subito dopo essersi associati per costituire una Comunità, dovranno individuare l’area dove realizzare l’impianto con tecnologie rinnovabili e presentare la richiesta al Gse.