Mercoledì 24 Aprile 2024

Sfida della cicatrice francese, TikTok finisce sotto accusa: "Non controlla i contenuti"

I ragazzi si pizzicano le guance e postano i video sul social. I segni possono essere permanenti. Casi in tutta Italia, l’Antitrust apre un’istruttoria. La società cinese: "Pronti a collaborare"

È stato quando la nuova ed ennesima sfida autolesionista lanciata, tra giovanissimi, sul social Tik Tok – che gode di ampia popolarità, in costante crescita, soprattutto presso i minori – ha fatto la sua comparsa nelle scuole medie bolognesi che l’Antitrust ha detto stop. La sfida della "cicatrice francese" è finita nel mirino dell’Antitrust che ha deciso di avviare l’istruttoria a seguito della presenza sulla piattaforma cinese di numerosi video di ragazzi che adottano comportamenti autolesionistici. La challenge (sfida), dal nome esotico "cicatrice francese", consiste nel darsi un forte pizzicotto sullo zigomo non con i polpastrelli, ma strizzando la carne tra indice e medio, procurandosi così un segno orizzontale simile a quello che si facevano i nativi americani per indicare la vittoria sul nemico. I segni della ‘sfida’ richiamerebbero anche l’essere "tosti" (qui il modello è la ‘mala’ francese), ma servono solo a farsi venire brutti lividi che impiegano molte settimane, quando si è fortunati, a riassorbirsi. Diversi dermatologi hanno spiegato che nei casi più severi per rimuovere i segni può servire il laser.

Un ragazzo e i segni della cicatrice francese
Un ragazzo e i segni della cicatrice francese

Il fenomeno è preoccupante, ma non dilagante. Certo è che i lividi provocati dall’insensata challenge sono comparsi sui volti dei ragazzini di alcune scuole medie del comune di Molinella e del quartiere bolognese Savena, attirando l’attenzione di docenti e dirigenti scolastici che hanno avvisato i genitori dei minori. La preoccupazione è salita, il rischio emulazione a macchia d’olio anche.

Ecco perché, ieri, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti della società irlandese TikTok Technology Limited, attiva nel settore dei social media attraverso la piattaforma TikTok, e responsabile per i rapporti con i consumatori europei con un procedimento che coinvolge anche la filiale inglese e quella italiana. Inoltre, l’Authority, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha svolto anche un’ispezione nella sede italiana di TikTok.

L’Antitrust contesta a TikTok la mancata predisposizione di adeguati sistemi di monitoraggio per vigilare sui contenuti pubblicati dai terzi, secondo i parametri di diligenza richiesti e soprattutto in presenza di fruitori del servizio particolarmente vulnerabili quali i minorenni. Secondo l’Autorità, inoltre, le società del social cinese non avrebbero applicato le proprie linee guida, che contemplano la rimozione di contenuti pericolosi relativi a sfide, suicidio, autolesionismo e alimentazione scorretta.

Infine, viene contestato lo sfruttamento di tecniche di intelligenza artificiale "suscettibili di provocare un indebito condizionamento dell’utenza". Il riferimento è, in particolare, all’algoritmo di funzionamento della piattaforma che, adoperando i dati degli utenti, personalizza la visualizzazione della pubblicità e ripropone contenuti simili a quelli già visualizzati e con cui si è interagito attraverso la funzione dei like.

Accuse che un portavoce di TikTok, pur dicendosi pronti a collaborare, però respinge: "Oltre 40.000 professionisti dedicati alla sicurezza lavorano per mantenere la nostra community al sicuro e prestiamo particolare attenzione a proteggere gli adolescenti".

TikTok, sostiene che il social network non autorizza contenuti "che mostrino o promuovano attività o sfide pericolose, suicidio, autolesionismo o comportamenti alimentari scorretti". Alla mossa dell’Antitrust arriva intanto l’appoggio di diverse associazioni dei consumatori. Il Codacons annuncia un esposto alla Procura di Roma per le possibili fattispecie di violenza privata e corruzione di minori, mentre l’Unione nazionale consumatori si dice "disponibile a collaborare con Tik Tok, non solo per rafforzare le linee guida ma per tradurle poi in atti concreti, potenziando il monitoraggio e la vigilanza". Sperando che i ragazzi si limitino ai balletti, senza farsi cicatrici.