
Papa Francesco, 88 anni, saluta i cardinali sul sagrato di San Pietro dopo la Messa delle Palme
Ha atteso che il sole sbucasse fra le nuvole imbronciate per fare capolino in piazza San Pietro, alla fine della messa della Domenica delle Palme, e stringersi nell’abbraccio dei fedeli. In carrozzina, senza naselli dell’ossigeno, sguardo nello sguardo. Più di un balsamo per papa Francesco, 88 anni, che, insofferente alla ferrea convalescenza prescritta dopo il ricovero al Gemelli, cerca e trova l’affetto dei 20mila che affollano il cuore della cristianità per la festa d’avvio della Settimana Santa.
SORPRESA IN SAN PIETRO
Fino all’ultimo la sua presenza è stata in bilico. Ma non appena la pioggia si è placata, Bergoglio, accompagnato dal suo angelo custode, l’infermiere Massimiliano Strappetti, ha rotto gli indugi. Una sorpresa nella sorpresa, un altro fuori programma dopo la preghiera sabato a Santa Maria Maggiore e la sortita di venerdì in poncho davanti alla cattedra di San Pietro. Anche una settimana fa Francesco era arrivato in piazza a conclusione della messa domenicale. Un saluto sofferto e poco più, coadiuvato dall’ossigeno.
LA PROVOCAZIONE
AI FEDELI
Stavolta è andato oltre. Sul sagrato ha abbracciato il celebrante, il suo connazionale, il cardinale Leonardo Sandri, vice decano del Sacro collegio, e ha lanciato un augurio corale con voce più ferma: "Buona Domenica delle Palme, buona Settimana Santa". In precedenza nell’omelia, letta dallo stesso Sandri, aveva esortato tutti "a vedere Gesù nei volti straziati da guerra e miseria" e a seguire le orme del Cireneo con i crocifissi dei nostri giorni. "Fratelli e sorelle, per sperimentare questo grande miracolo della misericordia, scegliamo lungo la Settimana Santa come portare la croce: non al collo, ma nel cuore – è la provocazione –. Non solo la nostra, ma anche quella di chi soffre accanto a noi; magari di quella persona sconosciuta che il caso – ma è proprio un caso? – ci ha fatto incontrare".
IL BAGNO DI FOLLA
Quindi, a messa finita, la sedia a rotelle si è incuneata sicura fra le prime file. Francesco ha scambiato qualche battuta con un paio di suore, si è fermato più volte a regalare caramelle ai bambini assiepati dietro le transenne come un buon nonno nel giorno di festa. Rientrato nella basilica vaticana, ha pregato innanzi alla tomba dell’Apostolo e al monumento dedicato a Benedetto XV, il Papa della guerra "inutile strage". Pur se provato, ha impartito la sua benedizione a un giovane prete e salutato il francescano padre Enzo Fortunato, direttore della rivista ’Piazza San Pietro’ e il cardinale Luis Tagle, pro prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. Le ultime caramelle le ha offerte a una bimba ("Sono per te e tua sorella"). Se Wojtyla era il Papa delle folle, Bergoglio resta il Pastore dei singoli.
L’ATTESA PER LA PASQUA
Il Triduo pasquale è ormai alle porte e nella Chiesa, complice il miglioramento dello stato di salute e dell’umore del Pontefice, cresce la speranza di vederlo ai riti chiave del calendario liturgico cattolico. Ancor più che quest’anno la Pasqua sarà ecumenica, visto che, per una provvidenziale corrispondenza tra il calendario gregoriano e quello giuliano, cattolici, ortodossi e luterani la festeggeranno il 20 aprile. Non succedeva dal 2014. Bergoglio vuole esserci, ma il realismo è d’obbligo. Improbabile che presieda le celebrazioni. Più facile scommettere nella sua presenza in San Pietro al fianco del predicatore della Casa Pontificia, padre Roberto Pasolini, per la cerimonia della Passione di Cristo, il Venerdì santo. Il rito è molto sentito nella tradizione latinoamericana.
IL CALENDARIO DEI RITI
Fonti interne al Vaticano precisano che, salvo sorprese, il vicario generale di Roma, cardinale Baldassare Reina, il Giovedì Santo officerà in Laterano la Missa in Coena Domini, momento d’avvio del Triduo, e venerdì la Via Crucis al Colosseo. Al decano del Sacro Collegio, cardinale Giovanni Battista Re, toccherà la Veglia pasquale. Domenica dovrebbe essere delegato il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, a leggere il messaggio Urbi et Orbi del Papa. Che si spera possa impartire lui stesso la benedizione al mondo.