Sabato 14 Giugno 2025
REDAZIONE CRONACA

La scomparsa di Denisa: "Rapita da altri romeni". Ora la madre è indagata

L’escort trentenne sarebbe stata sequestrata, coinvolto un avvocato italiano. Una testimone: è stata seviziata. I pm: "Dalla mamma false informazioni".

Denisa Maria Adas, la 30enne romena scomparsa lo scorso 16 maggio a Prato

Denisa Maria Adas, la 30enne romena scomparsa lo scorso 16 maggio a Prato

"È stata rapita e seviziata da romeni, le hanno rotto tutti i denti. Un rapimento messo in atto in collegamento con un avvocato italiano". Una testimonianza resa alla procura di Prato da una giovane conoscente di Denisa Maria Adas, romena di 30 anni residente a Roma, escort di professione, e scomparsa dal residence "Ferrucci" nella notte tra il 15 e il 16 maggio scorsi.

Parole drammatiche esposte al procuratore capo Luca Tescaroli e agli inquirenti da una testimone intimorita, considerata fonte attendibile, che avrebbe appreso la notizia dalla madre della donna scomparsa. Così nella tarda serata di mercoledì si è innescata una svolta nel caso della escort scomparsa: al fine di verificare la fondatezza delle scioccanti rivelazioni, la Procura ha disposto un decreto di perquisizione, ispezione e sequestro eseguito nella notte nella casa della madre, Maria Cristina Paun, 49 anni, nel quartiere di Torpignattara a Roma, da parte dei militari dei Nuclei investigativi dei carabinieri di Prato e di Firenze col supporto dei colleghi romani.

La donna è finita nel registro degli indagati per il 371 bis del Codice penale, ovvero per "false informazioni al pubblico ministero", dopo essere stata ascoltata in Procura insieme a un’amica e alla cognata di Denisa. Infatti, secondo quanto ricostruito, la madre, che ha sporto denuncia nel pomeriggio di venerdì dopo che la figlia non aveva più risposto a telefonate e messaggi dalla notte di giovedì, potrebbe aver omesso volontariamente dettagli rilevanti, forse nel tentativo di risolvere la vicenda in forma privata e fuori dai canali giudiziari attraverso l’avvocato, che si sarebbe offerto come mediatore con i presunti rapitori. Un professionista che gli inquirenti descrivono come probabile ex cliente di Denisa, conosciuta nel mondo delle escort col nome di Alexandra.

Gli investigatori hanno cercato e trovato nella casa di Torpignattara, dove Denisa abitava con la madre, un secondo telefono cellulare in uso a Maria Cristina Paun: smartphone che la donna avrebbe utilizzato per le comunicazioni con il legale. Quest’ultimo, secondo sempre la testimone, avrebbe contattato la 49enne rassicurandola che la figlia sarebbe ancora viva, ma trattenuta da quei connazionali coinvolti in un giro di prostituzione a Roma. Particolari inquietanti che sono al vaglio degli inquirenti coordinati dal procuratore capo Tescaroli.

Sta prendendo sempre più corpo l’ipotesi di un sequestro di persona, al di là della prima ipotesi di omicidio: mercoledì scorso sono state condotte ricerche in sei punti di Prato grazie a cani molecolari e a controlli dall’alto con l’elicottero dei carabinieri. Della trentenne nessuna traccia: la giovane era giunta a Prato una settimana fa a bordo della sua Fiat 500 trovata parcheggiata nel piazzale del residence per una serie di appuntamenti con dei clienti e poi con l’intenzione di trasferirsi a Bologna sempre per lavoro, dove però non sarebbe mai arrivata. Che la donna abbia lasciato il residence contro la sua volontà parrebbe chiaro agli investigatori da una serie di elementi, come l’aver lasciato la porta aperta con le chiavi all’interno, i trucchi e le scarpe oltre ai documenti di identità e il passaporto all’interno della macchina.

Sara Bessi