La scalata di Margherita "Sulla Torre con il babbo"

Pisa fa il tifo per la sfida di Junio: salire i 297 scalini con la figlia nello zaino . Una famiglia unita e altruista: "Monumenti accessibili a tutti, basta volerlo"

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di Antonia Casini

Margherita Maria mette le ali grazie al suo papà. La piccola pisana di 8 anni sulla sedia a rotelle realizzerà il suo sogno raggiungendo la cima del Campanile più famoso d’Italia. I primi di settembre salirà, portata da suo padre Junio Caselli, sulla Torre Pendente. Il babbo si sta allenando da mesi, da quando lei gli ha detto con lo sguardo rivolto verso l’alto "un giorno potrò anche io andarci?". Da qui è nato il progetto, "un messaggio per tante persone. Le barriere, anche quelle più difficili, possono essere superate con la volontà", spiegano i genitori. "Il 10 aprile, giorno del suo compleanno, Margherita insieme alle sue amiche ha pranzato al Mc Donald’s vicino al Duomo, all’uscita ha espresso questo desiderio. “È il mio sogno“, mi ha detto".

La sua famiglia, che guarda sempre oltre gli ostacoli, si attiva subito. "Ho risposto, “Babbo si prepara". Ho pensato che l’avrei portata in braccio, sono 297 scalini, quindi ho comprato un sacco con cui si allenano gli atleti". Poi, babbo Junio ha interpellato l’Opera della primaziale che è stata subito disponibile". "Mi è stato suggerito di utilizzare uno zaino da trekking". Una soluzione semplice, a volte basta solo volerlo.

"Anche una barriera architettonica sproporzionata si può superare con preparazione, costanza, impegno, studio, allenamento e insieme ad altre persone che ti possono aiutare, la collaborazione fa scomparire tutto", aggiunge Junio. "Un messaggio universale per tutte le fragilità". I genitori (Junio e Roberta) vogliono che questo obiettivo sia di tutta la città: "Sarà un piacere, una festa, una gioia. Chiunque voglia unirsi renderà questa giornata un simbolo per tanti". Per questo, hanno chiesto che siano presenti, tra gli altri, il sindaco Michele Conti, che ha già conosciuto Margherita Maria, e l’assessore pisano alla Disabilità, Sandra Munno. "Ci saranno poi i rappresentanti del Cus: mia figlia è la prima bambina con disabilità motoria che frequenta i campi solari del Cus".

Un evento che comunica gioia, come la piccola stessa che ha un grande sorriso. "Se arriva in cima io sono contento e lei pure, ma mi sono accorto che questo appuntamento trasferisce felicità e la reazione di Pisa mi è piaciuta tanto per la vicinanza mostrata. Ora chiunque vuole seguirmi: "Vengo anche io e ti porto lo zaino, io la sedia...", mi sento ripetere. Coinvolgendo tutti possiamo eliminare le minuscole barriere, anche quelle di tutti i giorni". Una battaglia per tutti. "La soluzione deve diventare tale anche per gli altri. Lavoro per una multinazionale Svizzera, la Oerlikon, dove, grazie a un corso all’università della Pennsylvania, mi occupo anche di semplificare la vita ai dipendenti disabili e alle loro famiglie. Un ruolo che mi è stato dato perché io stesso ho chiesto che cosa si potesse fare nel settore. Ecco – conclude babbo Junio –, sarebbe davvero bello se il giorno in cui lei salirà (forse il 7 settembre) potesse diventare quello in cui, una volta al mese, magari su appuntamento, il monumento diventa accessibile per tutti".