Mercoledì 24 Aprile 2024

La salute di Bergoglio Intervento all’addome: il Papa sta bene ed è vigile "Quando facciamo il terzo?"

Sottoposto per tre ore a un intervento di laparotomia e plastica al Policlinico Gemelli. Il chirurgo Alfieri: "Nessuna complicazione, al risveglio mi ha fatto subito una battuta". .

di Giovanni Rossi

Il Papa "è vigile e sta bene". Operazione riuscita. "Quando facciamo la terza?", scherza il Pontefice con il chirurgo Sergio Alfieri, autore dei precedenti interventi al colon (l’ultimo a luglio 2021 per una stenosi diverticolare sintomatica). Al risveglio, nella stanza papale al 10° piano del policlinico Gemelli, Francesco è di ottimo umore. "Mi ha preso in giro", racconta il professore durante il bollettino delle 19.30. "Intervento chirurgico senza complicazioni", è la comunicazione della sala stampa di appena un’ora prima, le 18.28, quando però tutti già sanno. Il segnale è una serranda che si solleva, subito dopo le 18, nella stanza papale. Quella serranda che ruota illumina il ritorno in camera del Pontefice dopo tre ore sotto i ferri per una laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. È la prova, convenzionale e attesa, che Francesco può riposare nel suo letto come un paziente qualsiasi, senza passaggi d’emergenza: sempre possibili dopo un’operazione in anestesia totale; sempre temuti quando in sala operatoria entra un 86enne.

La notizia rincuora fedeli, clero, santa sede, ambasciate, cancellerie. Perché l’intervento, già in agenda, è stato deciso a causa delle intermittenti fitte all’addome sofferte dal Pontefice, conseguenza dell’operazione di due anni fa. Comunque "una patologia benigna", sottolineano i sanitari. Prima che il Papa entri in sala operatoria, arrivano messaggi da tutto il mondo. "Santità, desidero farLe pervenire i miei migliori auguri per il positivo esito dell’operazione. Il popolo italiano tutto le è vicino con sentimenti di affetto e solidarietà, che faccio pienamente miei – scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella –. Rinnovo a Vostra Santità il più sincero augurio di una serena convalescenza, e di pronto e completo ristabilimento". Il Capo dello Stato, oltre alle "preghiere dei cattolici", evoca il "partecipe pensiero di innumerevoli persone, credenti e non credenti" per un uomo di fede assai considerato, per la sue battaglie universali, anche dalla componente più laica del Paese.

Il Papa si presenta al Gemelli alle 11.20, sulla sua 500 con targa Svc, assieme all’infermiere di fiducia Massimiliano Strappetti, dopo aver benedetto la Fiaccola della pace del 45° Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto (sabato). Sorride. "Scherzi della vecchiaia", è la battuta pre ricovero. Nell’attesa dell’intervento, ordina questo tweet: "Nel 150° anniversario della sua nascita, chiediamo a Santa Teresa di Gesù Bambino, patrona delle missioni, la grazia di amare Gesù come lei Lo ha amato, di offrirgli le nostre prove e i nostri dolori".

Francesco ha grinta in eccesso. È stramotivato, quasi impaziente. Sono tanti i dossier, interni ed esterni alla Chiesa, dai quali attende un risultato. Una granitica volontà di incidere, da ultimo sul conflitto tra Russia e Ucraina. L’intervento di ieri migliora le sue condizioni di salute, dà forza alla sua missione. Anche se le difficoltà non mancano, soprattutto per la persistente gonalgia che gli impedisce di muoversi agevolmente e di stare in piedi, lasciando le celebrazioni all’altare a cardinali o vescovi. La convalescenza, nelle intenzioni di Francesco, sarà breve. Checché ne dicano i medici, gli impegni papali risultano al momento cancellati solo fino al 18 giugno. La riprova di una reattività fuori dal comune. Confermata – anche subito dopo l’operazione – quando il Pontefice ringrazia tutti per le attenzioni ricevute. Messaggi diplomatici, come dalla Casa Bianca: "I nostri pensieri sono per il Papa". O auguri sorprendenti, come quello diffuso dall’ufficio stampa del Gemelli, in cui quattro piccoli degenti (Giorgio, Mia, Samuel e Chiara) si disegnano vicino a Francesco dicendogli: "Non avere paura, noi siamo con te".

Il primo bollettino ospedaliero ribadisce che tutto procede per il meglio. "Il Papa non ha e non ha mai avuto nessun problema con l’anestesia generale" e "potrà fare una vita normale". Soprattutto, potrà viaggiare come programmato. Perché "non ha altre malattie", garantisce il professor Alfieri.