La rottura c’è ma ha bisogno del Congresso

Giampaolo

Pioli

Da meno di due settimane alla Casa Bianca firmare "ordini esecutivi" per Joe Biden è diventato un vero "vaccino anti-Trump". La sua stilografica nera usata più di 40 volte è il segno di una discontinuità radicale rispetto alle scelte del suo predecessore. Dal rientro nell’accordo sul clima di Parigi, al ritorno nell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dal multilateralismo verso le Nazioni Unite, al capovolgimento della politica sugli immigrati clandestini, dallo stop al muro col Messico a quello dell’oleodotto fra Canada e Texas, dalla vaccinazioni di massa contro il Covid con la mobilitazione anche del Pentagono al ritorno dell’Obamacare. Tutto sta cambiando.

Ma “azzerare” Trump non basta. Biden non può governare 4 anni solo per decreto. Ci sono decisioni di bilancio che possono essere approvate solo da Congresso e le azioni di forza soprattutto al Senato dove alcune richiedono una super maggioranza di 60 voti sono difficili da raggiungere. Qui scatta però il più forte elemento di discontinuità da Donald Trump che aveva diviso il paese in “noi e loro.” Biden vuole imporsi come il presidente del compromesso bipartisan per il ritorno ad un’America normale. Lui ha trascorso una vita politica da moderato e nel mezzo. Solo se ci rimane, scontentando le due ali estreme democratica e repubblicana, può sperare di farcela.

E l’impeachment di Trump, per la sua Casa Bianca, diventa secondario.