La rivincita di Alibaba sul regime Vendite record nel Black friday cinese

Il colosso fondato da Jack Ma ha toccato quota 84,5 miliardi di dollari nel ’Giorno dei singoli’. Un primato (mondiale) raggiunto nonostante la stretta del governo di Pechino sull’e-commerce

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di Elena Comelli

È il mercato, bellezza. Il gigante cinese del commercio online Alibaba ha rastrellato ben 84,5 miliardi di dollari di vendite nella Giornata dei Single, l’1111, una delle feste più popolari tra i giovani cinesi, spazzando via il record di 74 miliardi messo a segno nel 2020, malgrado la stretta normativa del governo, la pandemia del Covid-19 e le difficoltà dovute all’imbuto globale dei rifornimenti.

Il più grande evento di shopping al mondo anche stavolta ha fatto impallidire il Prime Day, il Cyber Monday e il Black Friday degli americani, che messi insieme hanno toccato i 30,7 miliardi di dollari. Dal 2009, anno in cui Alibaba ha lanciato la Giornata dei single, così chiamata per la presenza di soli numeri “1“ nella data, e l’ha trasformata nella più grande festa dello shopping al mondo, l’incremento è stato sempre a doppia cifra. Quest’anno le vendite sono cresciute dell’8,5%.

Così Jack Ma, l’odiato fondatore di Alibaba, alla fine si è preso la rivincita sul presidente Xi Jinping, elevato questa settimana dal Comitato Centrale del Partito comunista cinese a un rango superiore a quello di Mao. Nel comunicato finale del conclave rosso, che si è concluso proprio l’11 novembre, Xi è stato definito "il principale innovatore del socialismo con caratteristiche cinesi inteso come sapere collettivo, immanente". Per i membri del Comitato Centrale non ci sono quindi più dubbi: nero su bianco, è stato stabilito che il compagno Xi Jinping non è soltanto il leader supremo, una sorta di primus inter pares, ma il nucleo centrale dell’intero partito, posizione mai occupata finora nemmeno dai suoi illustri predecessori, da Mao Zedong a Deng Xiaoping, pur evocati nel discorso di apertura della sessione.

Proprio nello stesso giorno in cui Xi è assurto all’Olimpo degli dei cinesi la popolazione del Dragone era in tutt’altre faccende affaccendata. Le stesse faccende introdotte nella società cinese proprio da quel Jack Ma che Xi aveva cercato, l’anno scorso, di distruggere.

Scomparso per tre mesi dopo che le autorità di regolamentazione cinesi erano riuscite a fermare l’Ipo da 35 miliardi di dollari della sua società fintech, Ant Group, era dato ormai per spacciato. L’attacco avviato contro l’impero di Jack Ma era iniziato dopo che il magnate dell’e-commerce aveva criticato schiettamente i regolatori cinesi e le banche statali. Di conseguenza, l’azione di Pechino contro Alibaba e Ant Group è vista come parte di una più ampia campagna del governo di Xi per sottomettere i giganti tecnologici del Paese che sono visti come una minaccia alla stabilità politica e finanziaria del Partito comunista cinese.

Il miliardario però è ricomparso all’inizio di quest’anno e, da allora, ha seguito un profilo basso. In ossequio alle linee del governo che predicano una crescita di qualità e la "prosperità comune", per la prima volta durante la Giornata dei Single non è stato mostrato il totale delle vendite su un display e tutto l’evento è stato segnato da una scarsa enfasi sull’aspetto commerciale: Alibaba ha posto l’accento su temi come l’eco-sostenibilità e l’inclusività, il nuovo mantra economico di Xi Jinping. Alibaba ha promesso investimenti per 100 miliardi di yuan entro il 2025 destinati alla prosperità comune: da allora, le schermaglie col governo si sono attenuate. La strategia ha pagato, a giudicare dai risultati.