Mercoledì 24 Aprile 2024

La riforma in cantiere Summit Meloni-Nordio "Sulla giustizia avanti ma senza forzature"

La premier vede il Guardasigilli per placare le polemiche recenti. Apprezzamento per la scelta di optare solo per misure "condivise". Il sostegno di Calenda: "Attendiamo da vent’anni una svolta, facciamola"

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di Elena G. Polidori

Lui – Carlo Nordio, Guardasigilli – è arrivato a Palazzo Chigi con un’ora di anticipo. Lei - Giorgia Meloni - lo aspettava con carta e penna in mano per "mettere nero su bianco un percorso". Che è partito dall’abuso d’ufficio, con il traffico di influenze e il processo di digitalizzazione della macchina giudiziaria per poi sfiorare - ma solo in modo marginale - quella questione delle intercettazioni che ha creato tanti problemi negli ultimi giorni fino a far barcollare la stabilità di Nordio stesso a via Arenula; degli ascolti e della separazione delle carriere se ne parlera’ invece più avanti. Per il momento - dopo tre ore di colloquio tra i due - il cronoprogramma del governo sulla riforma della giustizia e’ stato confermato, così come la fiducia della premier nel "suo" ministro con il quale ha rinnovato la "grande sintonia".

Dunque le nubi su Nordio possono dirsi allontanate, ma d’altra parte era stato lo stesso ministro, dopo le polemiche e le frizioni con le toghe degli ultimi giorni, a tendere una mano alla magistratura nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. "Ogni futura riforma - ha detto - prima di essere affidata alle valutazioni del Parlamento sovrano, si comporrà attraverso l’ascolto di tutte le voci del sistema giustizia, dall’avvocatura all’accademia e alla magistratura". Nessuno strappo, dunque, ma vera e propria ricucitura sancita dalle parole "autonomia e indipendenza della magistratura. garantita dalla Costituzione". Parole apprezzate dal presidente del Consiglio (e dall’Anm) che ha anche invocato, nei giorni scorsi, la strada del dialogo e ieri ha indicato quale, a suo dire, deve essere l’obiettivo dell’esecutivo. "Dare ai cittadini una giustizia giusta e veloce è una priorità assoluta di questo governo e un impegno che abbiamo preso con gli italiani; siamo determinati a mantenerlo nel più breve tempo possibile", ha osservato la premier.

Prima di approfondire gli interventi da portare avanti anche Meloni attenderà di leggere i testi mentre Nordio ha specificato che quello della giustizia "è un cantiere sempre aperto" e, dunque, al momento non è prevista alcuna accelerazione sui nodi più ‘divisivi’ anche se da una parte Berlusconi, dall’altra il Terzo Polo sono in pressing. "Ai sacrosanti impegni del nostro ministro Nordio devono seguire i fatti - ha infatto sottolineato Berlusconi - ha indicato la strada giusta, finalmente una strada garantista, che per noi è irrinunciabile; lo stato di diritto, la professionalita’ dei magistrati seri, la terzieta’ dei giudici e’ una delle ragioni per le quali esiste questo governo".

"La riforma della giustizia è chiesta più o meno da tutti i partiti, negli ultimi venti anni credo. È ora di farla", ha fatto eco a distanza Carlo Calenda evidenziando ancora una convergenza tra il Terzo polo e Forza Italia sul tema della giustizi confermata anche dai atti parlamentari. "Mi auguro - concorda Salvini - che riusciremo a fare nel corso dei cinque anni la riforma della Giustizia di cui tutti parlano da decenni, visto che la Cartabia non ha toccato nulla. Serve una grande riforma condivisa con i magistrati".