Giovedì 25 Aprile 2024

Droga, la ricetta di Casini: "Pena raddoppiata agli spacciatori"

Interrogazione al governo: "Tolleranza zero" . Patto antidroga bipartisan e no alla legalizzazione

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Dice che Bologna, con i suoi festini a base di cocaina e sesso, è "lo specchio del Paese" e che "la tolleranza zero" è l’unica strada per debellare il fenomeno, affiancata da una massiccia campagna di informazione sui danni provocati dagli stupefacenti. L’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini (nella foto) la mette giù piatta, sposando in pieno la linea del nostro giornale: "Sul tema della droga non esiste maggioranza e opposizione. Siamo tutti genitori, serve un patto che coinvolga l’intero Parlamento".

Sin qui il governo come si è mosso?

"L’emergenza Covid ha travolto tutto. Ora bisogna ricominciare a parlare di certi argomenti. Ecco perché ho presentato ieri in Senato un’interrogazione alla ministra dell’Interno, Lamorgese, per chiederle non solo di raddoppiare le pene per chi spaccia, ma di intensificare le campagne di sensibilizzazione. Mi ha assicurato che sono allo studio misure di prevenzione e contrasto anche per i casi di lieve entità. Sottolineando che scuola, polizia e famiglia è il triangolo su cui puntare per combattere il fenomeno. Senza dimenticare la rete: i siti di approvvigionamento vanno chiusi".

La titolare del Viminale ha pure aggiunto che pene più severe vanno concertate.

"Certo. È chiaro che il ministero di Grazia e giustizia potrebbe essere contrario perché teme l’ingolfamento delle carceri ma che facciamo? Non contrastiamo più i reati?".

C’è chi punta sulla liberalizzazione delle droghe.

"Sono contrarissimo. L’uso di droga si porta dietro fenomeni come lo sfruttamento di minori, il traffico illegale, lo spaccio: una catena che non si interrompe con la liberalizzazione degli stupefacenti. La tolleranza zero è l’unica via da imboccare tutti insieme, governo e minoranza".

Perché la droga non crea più allarme sociale?

"Prima di tutto perché alcuni tipi, come la cocaina, sono considerate droghe dell’Italia bene e se ne tollera la diffusione. E poi perché si chiude un occhio sull’uso di modiche quantità: si arriva così ad una tolleranza sociale pericolosissima. ".

Dire i nomi dei consumatori abituali è una soluzione?

"In linea di principio sarei d’accordo ma siccome le vestali della privacy sicuramente insorgerebbero, mi accontenterei di molto di meno. Che fossero accolte le mie richieste".

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