Giovedì 18 Aprile 2024

La rabbia spezza in due l’Autosole Le Regioni: allentare il coprifuoco

Nuovo corteo di ristoratori esasperati sull’A1, nel Lazio. Al Circo Massimo tensione con la polizia. I governatori vorrebbero spostare il divieto di circolazione a mezzanotte: "Locali aperti anche la sera"

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di Giovanni Rossi

Autostrada del Sole bloccata nel pomeriggio a Orte dai manifestanti di Tutela nazionale imprese, quasi tutti ristoratori, e in mattinata, tra Napoli e Caserta, dalla sfilata a motori accesi degli ambulanti campani. Il centro di Roma e dei maggiori capoluoghi italiani teatro di manifestazioni delle categorie più colpite dalle restrizioni pandemiche, in un clima di crescente allarme sociale. "Non abbiamo ancora visto quel cambio di passo che serve al Paese", scandisce Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. L’Italia dei non garantiti ormai manifesta quotidianamente, nel segno di un associazionismo di categoria che rinasce per rabbia o disperazione e spesso trova nuovi canali anche fuori dalla tradizionali dinamiche rappresentative. Con scenari estremi. Perché un conto è chiedere la "riapertura delle attività" contro le limitazioni previste dalle misure anti-Covid, un altro – come fanno alcuni manifestanti tra le auto ferme in Autosole – gridare slogan come "libertà contro dittatura", e un altro ancora protestare con violenza – come già successo.

Ieri a Roma altri due appuntamenti di peso con stile e matrici diverse. In piazza San Silvestro – e in contemporanea in altre 21 città – va in scena l’assemblea della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi). Dal minuto di silenzio per imprenditori vittime del Covid, all’ordinata organizzazione dei lavori, al plateale ringraziamento alle forze dell’ordine, il presidente Lino Enrico Stoppani offre il "rispetto della legalità quale prerequisito imprescindibile", ma al tempo stesso invoca risposte urgenti e indifferibili dal "tavolo del ministro Giorgetti". "Pensiamo che le riaperture si possano fare in sicurezza", dichiara Stoppani. Altri obiettivi: "nuovi indennizzi" da inserire già "nel prossimo decreto" e interventi su "liquidità, credito, fiscalità, locazioni commerciali". "Ma servono anzitutto ripartenze organizzate", aggiunge Valentina Picca Bianchi, presidente giovani esercenti. Un calendario tempestivo, senza sorprese. Opinione condivisa dalla più ruvida e ruspante manifestazione al Circo Massimo indetta da Ihn, Tni, Lupe Roma e Roma più bella. Arrivano in centinaia da tutta Italia. I ristoratori maremmani appendono biancheria logora. "L’Italia a colori ci ha lasciato in mutande, ma ora basta", è lo striscione. Slogan più gridati? "Riaperture", "Lavoro". Tensione con la polizia dopo un tentato blitz a Palazzo Chigi. Alla fine una minidelegazione ottiene il pass per incontrare la sottosegretaria Deborah Bergamini.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, in raccordo con il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, studia come offrire risposte sensate alle categorie, pur in un quadro epidemico e vaccinale che fa ancora paura. "Una data certa oggi è impossibile. La decisione sarà presa forse la prossima settimana in Cdm. Presumibilmente maggio sarà mese di riaperture", ipotizza Giorgetti. "Con contagi forti e altolà al vaccino J&J, lunare pensare di tornare a vivere di sera", replica con garanzia di anonimato un ministro ’rigorista’. Ma le Regioni tirano dritto e domani in Conferenza Stato-Regioni proporranno "lo spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 24" e "l’apertura serale di bar e ristoranti" privilegiando gli spazi esterni. "Obiettivo del documento che presenteremo al governo è garantire la massima sicurezza", smorza i toni Massimiliano Fedriga, nuovo leader dei governatori. Intanto anche teatri, cinema, palestre e piscine puntano a riaprire. A tutti i pubblici esercizi serviranno naturalmente "protocolli aggiornati": magari meno severi, come fatto capire dal premier agli esperti del Cts già in allerta.