La rabbia dello studente: "Si penalizza chi resta indietro"

Nicolò Giacomin

Nicolò Giacomin

"Ministero del merito: non ci ha sorpreso. Non perché ci sperassimo, sia chiaro. Ma sappiamo la posizione del governo, la stanno attuando. E fa paura". Nicolò Giacomin (foto) è uno studente del liceo classico Manzoni di Milano, il primo a essere stato occupato subito dopo l’esito delle urne.

Perché quel ‘merito’ fa paura?

"Perché può avere conseguenze terrificanti per noi studenti. Inserirlo accanto a istruzione vuol dire alimentare un processo che è iniziato con Gelmini ed è stato portato avanti anche da Bianchi: premiando il merito, si penalizza chi fa più fatica, chi rimane indietro. Ora lo si mette anche per iscritto. L’istruzione che vogliamo invece è inclusiva, partecipata. Non elitaria".

La scelta del ministro, Giuseppe Valditara, vi ha sorpresi?

"Si inserisce nel quadro. Le pubblicazioni di Valditara sono la rappresentazione delle sue idee: il sovranismo, l’immagine dell’immigrazione come cataclisma del mondo, dalla caduta dell’impero romano alla nostra società. Si fomenta la paura in una situazione economica precaria. Idee che vanno tenute lontane dalla scuola, dalla didattica. Il fatto che abbia contribuito alla riforma Gelmini, poi, è la prova di quanto possa tenere all’istruzione pubblica...".

Cosa chiedete al ministro?

"Attenzione al diritto allo studio, una riforma della didattica. Aiuti psicologici: tanti ne hanno bisogno, ma non hanno accesso per cause economiche".

Cosa temete?

"Ulteriori favoritismi alle scuole private, l’aziendalizzazione della scuola. Il ritorno, e lo stiamo già vivendo a Milano, di gruppi di stampo neofascista".

Mobilitazioni in vista?

"Il 18 novembre ci sarà un’attivazione studentesca nazionale".