Mercoledì 24 Aprile 2024

La rabbia degli studenti torna in piazza Il Viminale: "Attenti agli infiltrati"

Domani nuove manifestazioni dopo gli scontri e le manganellate. Tutto nasce dalla morte in fabbrica di un giovane

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di Alessandro Farruggia

Garantire il diritto degli studenti a manifestare domani a Roma, Torino, Milano, Firenze, Pisa e in diverse altre regioni, cercando di evitare le infiltrazioni (peraltro attese) e quindi gli incidenti promossi da chi vuole usare pro domo sua la rabbia dei giovani per promuovere una agenda radicale. È questa la strategia del Viminale che punta a evitare scontri in occasione della mobilitazione degli studenti medi sui temi dell’alternanza scuola-lavoro (tema rovente dopo dopo la tragedia di Lorenzo Parelli, 18 anni, morto in fabbrica all’ultimo giorno di stage) e del nuovo, contestato esame di maturità. Le manganellate sugli studenti viste venerdì scorso a Milano, Torino, Napoli, ha detto Lamorgese ai suoi, non dovranno ripetersi. Gli studenti da parte loro promettono che le piazze saranno gremite. Ci saranno tra gli altri l’Unione degli Studenti e la Rete studenti medi. "Saremo sotto al ministero dell’Istruzione e nelle piazze del Paese – dice Tommaso Biancuzzi della Rete degli studenti medi –. Abbiamo aspettato fin troppo: servivano certezze per gli studenti e non patiboli. Basta giocare sulla nostra pelle".

Il Viminale replica con l’offerta di dialogo, purché responsabile. "La linea da seguire non può che essere quella del confronto e dell’ascolto, nella prospettiva di un patto destinato alle nuove generazioni che sappia coinvolgere tutte le istituzioni e l’intera società civile" ha detto ieri il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che la prossima settimana risponderà in Parlamento alle interrogazioni presentate sugli incidenti dei giorni scorsi. Lamorgese ha sottolineato di aver "sensibilizzato" i prefetti su questo aspetto. Ma molto, fanno capire dal Viminale, dipenderà dalla ragionevolezza di chi scende in piazza. Nonostante in zona gialla non si possa manifestare, si osserva, i cortei verranno tollerati, ma entro certi ragionevoli limiti e se nessuno vorrà forzare la mano. In alcune città sono in corso prove di dialogo, tra queste Torino, dove oggi gli studenti saranno ricevuti in Prefettura. "Deve essere sempre garantito il diritto di manifestare e di esprimere il disagio sociale – la detto Lamorgese nella nota diffusa ieri – compreso quello dei tanti giovani e degli studenti che legittimamente intendono far sentire la loro voce. Purtroppo alcune manifestazioni sono state infiltrate da gruppi che hanno cercato gli incidenti". La titolare del Viminale promette quindi di "operare per evitare nuovi disordini, scongiurando che le legittime proteste nelle nostre piazze possano essere strumentalizzate da chi intende alimentare violenze e attacchi contro le forze di polizia. La gestione dell’ordine pubblico, si nutre anche di un costruttivo e costante dialogo con le istituzioni e del rispetto delle regole da parte di chi vuole manifestare".

Proprio ieri a Castions di Strada (Udine), si sono svolti i funerali di Lorenzo Parelli, al quale hanno partecipato centinaia di persone. Il corteo funebre è stato accolto e “scortato” dagli amici della vittima, in sella alle loro motociclette e scooter, che erano anche la grande passione di Lorenzo. Vicino alla chiesa c’erano tantissimi fiori bianchi e uno striscione con la scritta “Ciao Pare”.

"Ci affidiamo alle autorità, quali cittadini fiduciosi nelle leggi e nelle istituzioni della nostra Repubblica", è la premessa di una lettera aperta alla comunità e agli organi di stampa locali che Dino, Maria Elena e Valentina Parelli, i genitori e la sorella di Lorenzo, hanno diffuso nelle ore precedenti la cerimonia funebre. Una lettera intrisa di dolore infinito, nella quale c’è una richiesta di giustizia ("la sicurezza e la salute, la scuola e il lavoro richiedono adeguati strumenti di accompagnamento e protezione, strumenti che forse, nella triste perdita di Lorenzo, sono mancati"), ma anche responsabilità e rispetto per le autorità.