di Alessandro Farruggia Garantire il diritto degli studenti a manifestare domani a Roma, Torino, Milano, Firenze, Pisa e in diverse altre regioni, cercando di evitare le infiltrazioni (peraltro attese) e quindi gli incidenti promossi da chi vuole usare pro domo sua la rabbia dei giovani per promuovere una agenda radicale. È questa la strategia del Viminale che punta a evitare scontri in occasione della mobilitazione degli studenti medi sui temi dell’alternanza scuola-lavoro (tema rovente dopo dopo la tragedia di Lorenzo Parelli, 18 anni, morto in fabbrica all’ultimo giorno di stage) e del nuovo, contestato esame di maturità. Le manganellate sugli studenti viste venerdì scorso a Milano, Torino, Napoli, ha detto Lamorgese ai suoi, non dovranno ripetersi. Gli studenti da parte loro promettono che le piazze saranno gremite. Ci saranno tra gli altri l’Unione degli Studenti e la Rete studenti medi. "Saremo sotto al ministero dell’Istruzione e nelle piazze del Paese – dice Tommaso Biancuzzi della Rete degli studenti medi –. Abbiamo aspettato fin troppo: servivano certezze per gli studenti e non patiboli. Basta giocare sulla nostra pelle". Il Viminale replica con l’offerta di dialogo, purché responsabile. "La linea da seguire non può che essere quella del confronto e dell’ascolto, nella prospettiva di un patto destinato alle nuove generazioni che sappia coinvolgere tutte le istituzioni e l’intera società civile" ha detto ieri il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che la prossima settimana risponderà in Parlamento alle interrogazioni presentate sugli incidenti dei giorni scorsi. Lamorgese ha sottolineato di aver "sensibilizzato" i prefetti su questo aspetto. Ma molto, fanno capire dal Viminale, dipenderà dalla ragionevolezza di chi scende in piazza. Nonostante in zona gialla non si possa manifestare, si osserva, i cortei verranno tollerati, ma entro certi ragionevoli limiti e se nessuno vorrà forzare la mano. In alcune città sono in corso prove di dialogo, ...
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