Giovedì 18 Aprile 2024

La questione femminile spacca l’Italia. Quote di genere bocciate dal 60 per cento

"Solo" il 56 per cento delle interpellate pensa che sia un problema importante. Il tema è sentito più dai giovani che dagli over 55

Sondaggio questione femminile

Sondaggio questione femminile

Roma, 28 marzo 2021 - In questo ultimo periodo è diventata prevalente la questione femminile, rilanciata prima dalla polemica all’interno del Pd quando nella squadra del governo Draghi non aveva trovato posto nessuna donna dei dem, poi ripresa dal neo-segretario Letta che ha indicato che nei ruoli di governance del partito dovessero essere presenti più donne. È anche vero che questo tema non coinvolge solo il perimetro politico ma anche gli ambiti legati al lavoro, alle istituzioni nella scelta delle persone che devono ricoprire i ruoli di comando o di massima responsabilità.

Rispetto all’importanza della questione femminile gli italiani sono nettamente divisi, divergenze di percezioni che si esplicitano in relazione al sesso ma anche all’età dei rispondenti: il 44% pensa che la questione femminile esista e debba essere affrontata ma al contempo una identica percentuale ritiene che non sia una priorità oggi in Italia. È interessante però soffermarsi sulla disaggregazione di questo giudizio espresso tra i vari profili della popolazione. Prima di tutto si evidenzia che le risposte dei maschi differiscono in maniera significativa da quelle delle donne. Tra gli uomini solo il 34% afferma che c’è una questione femminile da affrontare mentre tra le donne questa percentuale arriva al 56%. Stesse dinamiche se si interpretano le risposte dei giovani, degli adulti e degli anziani. I primi sono molto più sensibili a questo tema visto che per il 59% la problematica del ruolo della donna nella società è un fattore importante che caratterizza la vita sociale ed economica del Paese. Però con l’aumentare dell’età diminuisce questa rilevanza. Infatti tra gli adulti (35-54 anni) tale priorità è indicata dal 45% mentre tra quelli ancora più adulti (oltre 54 anni) cala al 33%.

Insomma una Italia spaccata su questo tema, o almeno sul fatto che realmente rappresenti un problema. Però se si analizzano altri aspetti riguardanti la questione femminile si registrano maggiori punti di convergenza tra i due sessi. Per esempio se sia giusto o meno che le donne debbano guadagnare, per uguali mansioni, come i maschi, le opinioni si equivalgono: il 67% della popolazione concorda con questa tesi e non si evidenziano particolari differenze tra i giudizi degli uomini e del gentil sesso. Dunque è come se nell’immaginario collettivo si fosse maturata già una parità di genere che invece dal dibattito politico in corso non traspare, oppure che paradossalmente la questione femminile è più un problema da affrontare più all’interno del mondo politico e delle istituzioni che in quello lavorativo e sociale.

Così anche se si prende in considerazione il concetto delle quote rose si nota che l’opinione prevalente è che le donne si debbano conquistare i ruoli sul campo e non facilitate da vie di accesso dedicate. La pensa così il 52% degli italiani. Se questo è vero nella vita sociale di tutti i giorni tale convinzione è ancora più marcata quando si parla della scelta dei ruoli guida in politica: il 59% ritiene che per le cariche di partito o di governo non servono le quote rosa ma la dote deve essere la capacità personale nell’assumere e conquistarsi il ruolo designato.

di Antonio Noto, direttore Noto Sondaggi