Venerdì 19 Aprile 2024

La provocazione di Putin Il mandato d’arresto? Lui sfila in Crimea nel centro dei bimbi

Cardigan blu e pantaloni scuri, la visita a sorpresa guidando l’auto. Nell’anniversario dell’annessione e dopo le accuse di deportazione

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di Giovanni Rossi

Una doppia risposta all’Occidente che lo bracca. Vladimir Putin riappare in un centro per l’infanzia in Crimea. E poi in una scuola di belle arti per giovanissimi. All’indomani del mandato di cattura emesso a suo carico dalla Corte Penale internazionale (Cpi) con l’accusa di aver deportato bambini ucraini in Russia, il leader del Cremlino si materializza a sorpresa nella penisola annessa nel 2014. Atteso in videoconferenza, Mad Vlad – com’è soprannominato negli ambienti anglosassoni – festeggia il nono anniversario dell’annesione con un blitz alla sua maniera: vestito in modo informale con cardigan blu e pantaloni scuri, visita i primi spazi educativi del parco archeologico e culturale nell’antica Chersoneso Taurica. Ad accompagnarlo, nella consueta abbinata politico religiosa, sono il governatore di Sebastopoli Mikhail Razvojaev e il metropolita ortodosso Tikhon di Pskov e Porkhov, arrivato da 2mila chilometri di distanza.

Nelle immagini diffuse dal canale Rossiya-1, i due gregari si sforzano in tutti i modi di compiacere il presidente che però tira dritto con sguardo egemone. Razvojaev sbava su Telegram: "Il nostro presidente sa come sorprenderci, in senso buono. Dovevamo inaugurare una scuola d’arte per bambini, in videoconferenza. Ma alla fine è venuto personalmente in macchina. Lui stesso al volante. Un leader incredibile". Le esplosioni che si avvertono attorno alla città e nella vicina Simferopoli, dov’è di stanza la Brigata di difesa della Flotta del Mar Nero, sono solo "addestramento", spiega Razvojaev. Nulla di cui preoccuparsi – è il sottinteso di giornata – dopo il sabotaggio ucraino del ponte di Kerch nello scorso ottobre.

I sottotitoli all’apparizione di Putin in Crimea hanno la firma della portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova che, con la rituale aggressività, recapita a media e cancellerie occidentali tutte le pretese del Cremlino. "L’Ucraina deve essere smilitarizzata e denazificata, le minacce provenienti dal suo territorio devono essere eliminate, il suo status di Paese non allineato non dotato di armi nucleari deve essere assicurato e devono essere garantiti i diritti della popolazione di lingua russa e delle minoranze nazionali". Inoltre, "l’annullamento di tutte le sanzioni e azioni legali illegali contro la Russia nei tribunali internazionali dovrebbe diventare parte integrante" di un possibile accordo di pace. C’è altro? Sì, una rasoiata a Londra. "Il sistema giudiziario britannico ha già premiato il procuratore della Cpi, Kharim Khan, rilasciando in anticipo suo fratello pedofilo. Ora è chiaro il perché", è la pesante illazione di Mosca.