Roma, 3 giugno 2022 - L’ombra di un nuovo "Papetee" si allunga sulla maggioranza e sulla tenuta del governo Draghi. Questa volta non è il premier, come avvenuto nei giorni scorsi, a bacchettare (senza nominarlo) Matteo Salvini per via del contestato viaggio a Mosca. Ma il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, di cui il leader della Lega ha messo in dubbio la credibilità all’estero. Il titolare della Farnesina stavolta ha reagito. E in modo molto duro. "Le critiche di Salvini? Mi sembra un film già visto – ha attaccato l’ex capo politico del M5s –, ricordate quando fece cadere il governo Conte I? Iniziò tutto così, criticando i vari ministri del governo fino a staccare la spina. Spero di non rivedere lo stesso film. Chi spiegherà poi agli italiani che, a causa di una crisi estiva immotivata, abbiamo bruciato i 200 miliardi del Pnrr? Lavoriamo tutti per la pace, rispettando alleanze e partner internazionali", ha concluso Di Maio. D’altra parte, Salvini in questi giorni ha attaccato un po’ tutti per difendere l’idea del viaggio a Mosca, persino il Copasir, reo di aver espresso interessamento sulle sue attività: "Sono sconcertato da ipotesi di inchieste, Copasir, chiarimenti, come se non fosse diritto di un parlamentare italiano lavorare per la pace con chiunque possa portare la pace". E ancora: "La pace merita qualunque tipo di incontro. Tutti sapevano, non so quante decine di volte ho dichiarato che stavo lavorando e incontrando, non sostituendomi a nessuno ma aiutando qualcuno", aveva puntualizzato. Ieri, infine, un altro passo avanti: "Rivendico il diritto di incontrare ambasciatori, ministri, sindaci e governi da capo di un partito che rappresenta milioni di italiani nel nome della pace. Continuerò a farlo tranquillamente. A me interessa raggiungere un risultato. Se lo ottengo da Milano, da Roma, da Pechino o da Mosca, è ...
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