La profezia di Di Maio: è il Papeete 2. "Salvini ha deciso di far cadere Draghi"

Il leghista attacca il ministro: "Non è credibile". La replica: "Come nel 2019, vuole staccare la spina"

Matteo Salvini in consolle al Papeete Beach di Milano Marittima (Ansa)

Matteo Salvini in consolle al Papeete Beach di Milano Marittima (Ansa)

Roma, 3 giugno 2022 - L’ombra di un nuovo "Papetee" si allunga sulla maggioranza e sulla tenuta del governo Draghi. Questa volta non è il premier, come avvenuto nei giorni scorsi, a bacchettare (senza nominarlo) Matteo Salvini per via del contestato viaggio a Mosca. Ma il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, di cui il leader della Lega ha messo in dubbio la credibilità all’estero. Il titolare della Farnesina stavolta ha reagito. E in modo molto duro. "Le critiche di Salvini? Mi sembra un film già visto – ha attaccato l’ex capo politico del M5s –, ricordate quando fece cadere il governo Conte I? Iniziò tutto così, criticando i vari ministri del governo fino a staccare la spina. Spero di non rivedere lo stesso film. Chi spiegherà poi agli italiani che, a causa di una crisi estiva immotivata, abbiamo bruciato i 200 miliardi del Pnrr? Lavoriamo tutti per la pace, rispettando alleanze e partner internazionali", ha concluso Di Maio.

D’altra parte, Salvini in questi giorni ha attaccato un po’ tutti per difendere l’idea del viaggio a Mosca, persino il Copasir, reo di aver espresso interessamento sulle sue attività: "Sono sconcertato da ipotesi di inchieste, Copasir, chiarimenti, come se non fosse diritto di un parlamentare italiano lavorare per la pace con chiunque possa portare la pace". E ancora: "La pace merita qualunque tipo di incontro. Tutti sapevano, non so quante decine di volte ho dichiarato che stavo lavorando e incontrando, non sostituendomi a nessuno ma aiutando qualcuno", aveva puntualizzato. Ieri, infine, un altro passo avanti: "Rivendico il diritto di incontrare ambasciatori, ministri, sindaci e governi da capo di un partito che rappresenta milioni di italiani nel nome della pace. Continuerò a farlo tranquillamente. A me interessa raggiungere un risultato. Se lo ottengo da Milano, da Roma, da Pechino o da Mosca, è solo forma; mi interessa la sostanza".

Dichiarazioni che, alla fine, hanno fatto saltare il tappo anche a Di Maio, e che poi, sempre ieri, hanno provocato una scia di reazioni, quasi tutte critiche. "Salvini, anziché fare polemiche pretestuose e sentire i servizi di sicurezza, dia piuttosto la sua disponibilità ad essere audito dal Copasir, come dovrebbe essere suo dovere politico ed istituzionale, magari anche la prossima settimana, in deroga alla chiusura delle Camere", torna a chiedere Elio Vito, deputato di Forza Italia e membro del Copasir. Mentre da Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare e coordinatore del comitato relazioni europee e internazionali del Movimento 5 stelle, arriva una strenua difesa di Di Maio. "Con le sue ridicole dichiarazioni Matteo Salvini getta discredito non solo sul ministro degli Esteri, ma anche sull’intero governo di cui fa parte. La verità è che con questi attacchi Salvini vuole sollevare polveroni per coprire l’assordante fallimento della sua pseudo-missione a Mosca che è stata criticata, peraltro, persino dentro il suo partito".

Quanto a Di Maio, pare che sia stato particolarmente infastidito dall’invettiva di Salvini in merito al piano di pace redatto dalla Farnesina e bocciato sia dai russi sia dagli ucraini, che non lo hanno considerato una buona base di partenza. "È durato un quarto d’ora, poi non si sa in quale cestino sia finito", ha attaccato il leader del Carroccio. "Luigi non ci ha visto più – dicono nel suo entourage – ed ha deciso di svelare il gioco di Salvini, perché lo conosce e lo ha già visto fare una volta..".