Covid e scuola: la preside riapre il liceo. "Sto con gli studenti"

Sit-in a Milano, domani lezione all’aperto dentro l’istituto. "Noi docenti abbiamo accolto il grido dei ragazzi che vogliono entrare a scuola"

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"I ragazzi mi hanno chiesto di poter fare lezione all’aperto per lanciare un messaggio: ‘Vogliamo essere a scuola’. E io ho detto sì: li appoggio". Giovanna Mezzatesta è la preside del liceo scientifico Piero Bottoni di Milano, con 760 iscritti, che domani accoglierà questo particolare sit-in degli studenti contrari alla didattica a distanza al cento per cento e desiderosi di maggiore attenzione da parte delle istituzioni affinché la scuola sia una priorità.

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In questo momento dove si trova?

"Sono a scuola. Non ho mai smesso di esserci, da marzo".

Cosa succederà mercoledì (domani per chi legge, ndr)?

"Una quindicina di ragazzi entrerà a scuola, sistemandosi nello spiazzo all’aperto ma comunque dentro l’istituto: varcato il cancello, ognuno prenderà posto su una sedia alla giusta distanza dagli altri, indosserà la mascherina e seguirà la lezione virtuale della propria classe. Ciascuno si collegherà con pc, tablet o smartphone come se fosse a casa, modello didattica a distanza, però essendo fisicamente a scuola. È un modo per dire ‘vogliamo esserci’. Con loro, in presenza, ci saranno anche tre professori".

Cosa faranno i professori?

"Porteranno la solidarietà del Collegio docenti, che si è già pronunciato con una mozione a favore degli studenti. I tre insegnanti si occupano di materie diverse, in modo da racchiudere simbolicamente tutte le discipline: italiano e latino, matematica e fisica, storia e filosofia. Il docente di storia e filosofia terrà un intervento di educazione civica sul diritto all’istruzione e alla salute. L’appoggio è anche dei genitori, che porteranno un tè caldo".

A Torino una preside ha vietato la protesta contro la dad davanti a scuola, ritenendo assente chi non segue da casa. Che ne pensa?

"Non entro nel merito della decisione di una collega. Ma io non la penso come lei. Supponiamo che un ragazzo debba seguire le lezioni dall’ufficio del papà: sarebbe assente? Non mi pare sensato".

Lei ha appoggiato l’iniziativa fin da subito?

"Certamente. Il permesso mi è stato chiesto una quindicina di giorni fa e ho dato l’autorizzazione. Dico una frase provocatoria: vorrei che la scuola riaprisse il giorno prima delle Sale Bingo. La mia preoccupazione è che si riapra tutto e che ci si dimentichi della scuola, sempre la prima a essere sacrificata".

Anche segreteria e docenti lavorano a distanza?

"Il personale della segreteria è su turni, metà a scuola e metà a casa. La maggior parte dei docenti lavora da casa. La minoranza svolge da scuola la propria lezione virtuale, o perché a casa non ha modo di collegarsi o per la difficoltà di gestirsi con la famiglia per via degli spazi ridotti. Per esempio c’è chi è sposato con un altro insegnante, e si ritrova a dover fare la dad contemporaneamente, o chi ha figli che lavorano da casa o che a loro volta devono seguire le lezioni. Da quando anche le seconde e terze medie seguono on line, la situazione si è complicata".

Ci saranno altre lezioni all’aperto?

"Se i ragazzi me lo chiederanno, perché no?".

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