Giovedì 25 Aprile 2024

La premier in mimetica tra i militari italiani "Casa vostra vi vede e vi è riconoscente"

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"Casa vostra vi vede, vi guarda e sa quanto vi deve". Giorgia Meloni vola in Iraq, all’antivigilia di Natale, per portare al contingente italiano, che guida tra l’altro la missione Nato nell’area, gli auguri della "patria, che se è madre deve essere presente". Sceglie di fare la prima visita ai militari all’estero partendo da Baghdad, dove fa un saluto anche all’ambasciata, e dalla base di Erbil, nel Kurdistan iracheno. Nelle stesse ore il ministro della Difesa, Guido Crosetto, passa in rassegna le truppe di stanza in Ungheria, Bulgaria e Romania. Quel confine est dell’Unione europea rafforzato negli ultimi mesi, dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani porta invece gli auguri del governo agli oltre mille uomini del contingente Unifil di stanza in Libano. A Beirut incontra il primo ministro Najib Mikati e il presidente del Parlamento, perorando la causa della stabilità del Paese. Meloni al suo arrivo a Baghdad viene accolta dal premier iracheno Muhammad Sudani, con cui avrà un primo colloquio cui seguirà quello con il presidente iracheno Abdul Latif Rashid. Non ci può essere stabilità in Medio Oriente senza "un Iraq forte", dice la premier. Scegliere il 25 dicembre come "festa nazionale", osserva, è segno peraltro di "grande rispetto della libertà religiosa". In ambasciata, ancora in abiti civili, la premier saluta il personale e poi i militari del Primo reggimento Tuscania e del Tredicesimo reggimento Friuli Venezia-Giulia dell’arma dei Carabinieri. "A voi dobbiamo la nostra testa alta, il nostro passo sicuro" dice Meloni, prima di indossare la mimetica e la targhetta con il nome, dono dei militari, e di spostarsi nel cuore del Kurdistan iracheno.