Martedì 16 Aprile 2024

La paura, la difesa, il rimorso

Trovarsi un ladro in casa

Basta girare per le nostre città e ancora di più in campagna per vedere quante inferriate abbiamo messo alle finestre e ai balconi di condomini e villette. Bologna è la seconda città d’Italia per numero di reati denunciati, e quelli per furti in casa sono la maggioranza. La paura: tutti abbiamo paura di qualcosa, tutti siamo pieni di paure. Quella di trovarci un estraneo in casa – magari di notte, magari quando abbiamo ancora figli piccoli – è una delle più profonde. Scatena pensieri e istinti forse primordiali, la tana violata, l’intimità violentata.

Ci si sente indifesi. Le poche volte che i ladri vengono poi

rintracciati e arrestati, in cella restano ben poco. Un po’ perché le pene sono lievi, un po’ perché le galere sono già piene, oltre il limite. Da qui la decisione, per molti, di difendersi da sé; magari di farsi giustizia da sé. Si compra un’arma, la si tiene nel cassetto di fianco al letto. Non bisogna giudicare chi prende questa decisione. Molti – soprattutto certi commercianti – sono stati rovinati da più e più visite di questo tipo, e si sono sentiti abbandonati dallo Stato. Ma poi. Ma poi quando ti succede di sparare, e di lasciare sul terreno un morto, come cambia la tua vita? Mi ha colpito la frase che l’avvocato del camionista di Ercolano ha attribuito al suo assistito: "Chiede scusa alle famiglie dei due ragazzi, è molto addolorato". Scusa. Ma si chiede scusa quando si urta uno sul tram, non quando si crivellano di colpi due bravi ragazzi.

Sulla paura dei furti in casa dedichiamo l’inchiesta delle nostre prime pagine. È una paura reale. Ma mi chiedo se non sia peggio vivere poi con il rimorso di avere – per difendere i propri beni – ammazzato qualcuno. Senza bisogno di fare come fra Cristoforo, ma insomma, il rimorso.