La nuova segreteria Pd Entrano tutti ma non le Sardine Schlein: sono stanca, mi riposerò

Niente vice. La squadra arriva a quaranta giorni dalla nomina. Lei: "Siamo andati un po’ lunghi". Ma i malumori non sono del tutto sopiti. Insoddisfatta Base riformista e fuori i Giovani turchi.

La nuova segreteria Pd  Entrano tutti ma non le Sardine  Schlein: sono stanca, mi riposerò

La nuova segreteria Pd Entrano tutti ma non le Sardine Schlein: sono stanca, mi riposerò

di Cosimo Rossi

Niente vice e un meticoloso elenco di 21 incarichi che ha il lieve retrogusto del governo ombra: 40 giorni dopo la vittoria delle primarie, Elly Schlein presenta su Instagram la nuova segreteria del Pd: "Effettivamente siamo andati un po’ lunghi sull’assetto".

Schlein preferisce congedarsi online dalla stampa – che finora non ha mai avuto occasione di poter porre domande alla nuova leader – rimandando a dopo la pausa pasquale: "Vengo da mesi complicati sia professionalmente che per la vita privata. Avendo chiuso il lavoro di costruzione della segreteria mi prenderò anche io qualche giorno per riposarmi". Non che col varo della segreteria siano del tutto rimarginate le acredini. Anzi. La composizione del puzzle lascia insoddisfatta e irrequieta Base riformista e fuori dalla finestra i Giovani turchi. Mentre l’apertura alle nuove forze esterne e della società civile non può davvero soddisfare le aspettative; per quanto i diretti interessati, Sardine in testa, si dicano "soddisfatti della squadra" Dieci donne e undici uomini (uno di troppo rispetto al limite statutario) affiancheranno Schlein che si è accaparrata tutte le caselle chiave. Per Base riformista Alessandro Alfieri è incaricato di riforme e Pnrr. Il fedelissimo di Bonaccini Davide Baruffi agli Enti locali. In area Schlein, la consigliera regionale laziale Marta Bonafoni coordina della segreteria e l’ex sindaca di Crema Stefania Bonaldi segue Pubblica amministrazione, innovazione e professioni. Annalisa Corrado è la sola, vera novità esterna per seguire Conversione ecologica, Clima e Agenda 2030. Alfredo D’Attorre, di Articolo uno, è responsabile dell’Università. Al fedelissimo Marco Furfaro va il Welfare. L’eurodeputata zingarettiana Camilla Laureti segue Politiche agricole e alimentari. La consigliera comunale reggiana Marwa Mahmoud è incaricata di Partecipazione e formazione politica. A Pierfrancesco Majorino vanno migranti e diritto alla casa. Il Lavoro è affidato all’ex sottosegretaria di Articolo uno Maria Cecilia Guerra. La deputata Irene Manzi ha l’incarico per scuola e infanzia. L’orlandiano Antonio Misiani rimane all’Economia. A Giuseppe Provenzano gli Esteri. La senatrice Vincenza Rando si occupa di mafie, a Sandro Ruotolo Informazione e cultura. All’altro orlandiano Marco Sarracino la delega al Sud; alla franceschiniana Marina Sereni la Sanità; alla lettiana Debora Serracchiani la Giustizia. Il fedele assessore emiliano-romagnolo Igor Taruffi è il nuovo responsabile Organizzazione. Ad Alessandro Zan i Diritti civili. In squadra Giovanni Gaspare Righi (capo segreteria) e Flavio Alivernini (portavoce e responsabile comunicazione). Il senatore Nicola Irto sarà proposto coordinatore dell’assemblea dei segretari regionali; la senatrice Cecilia D’Elia dovrebbe essere portavoce della Conferenza delle dem. La Transizione digitale a Annarosa Pesole. Il dipartimento sull’Inclusione sarà guidato da Jacopo Melio.