La notte folle della (mala)movida Risse e coltellate: 5 ragazzi feriti

Milano, dopo l’escalation di violenze il centrodestra accusa il sindaco Sala: "Tante chiacchiere, pochi fatti"

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di Anna Giorgi

É stata l’ennesima notte di violenza e sangue a Milano nei quartieri centralissimi della "malamovida", corso Como, piazza Gae Aulenti, via De Cristoforis, che fino a qualche anno fa erano zona nobile di luci, modelle e discoteche. Micro e macro criminalità da strada, il fenomeno della baby gang, le risse, le rapine e le aggressioni, a partire dallo stupro di Capodanno in piazza Duomo, stanno cambiando velocemente il volto della città e condizionando la vita di chi ci abita. L’escalation di aggressioni sembra non arrestarsi nemmeno con l’aumento dei controlli, gli arresti e le indagini di forze dell’ordine e Procura. Secondo i dati di Areu (Azienda regionale emergenza urgenza), forniti dall’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, che si basano sugli interventi di soccorso del 118, risulta che nel 2021 i soccorritori sono intervenuti su 2.412 aggressioni nelle strade di Milano.

Secondo i dati regionali, invece, nel 2021, il 118 è intervenuto anche su 307 liti, 210 risse, 128 accoltellamenti e 7 sparatorie.

Gli interventi di polizia e carabinieri della notte scorsa sono stati una dozzina solo in centro, escludendo quelli nelle zone periferiche. Quattro gli episodi più gravi non collegati fra loro dalla stessa mano, violenti per le modalità di azione.

La prima rapina è a due minorenni, di 14 e 15 anni che alle 2.30 passeggiavano soli in Brera. I due raccontano di essere stati accerchiati da sei giovani uno dei quali armato di taser, sarebbero stati minacciati e costretti a consegnare ciò che avevano, cioè un paio di scarpe e un bluetooth. La polizia poco dopo arresterà quattro ragazzi nella zona: un 16enne tunisino, un 17enne italiano e due marocchini di 18 anni. Alle 3.25 sulle scalinate di piazza Gae Aulenti viene segnalato un ragazzo a terra, coperto di sangue. Ha una coltellata profonda nella coscia ed è privo di sensi. É grave, viene portato al Niguarda, italiano, 20 anni, racconterà di essere stato abbandonato lì a terra dopo una lite nata sul nulla, qualche frase di troppo fraintesa dall’alcol, fra bande rivali. Più tardi alle 4.45 un altro accoltellamento avviene in corso Como, dove un 19enne italiano viene ferito gravemente al braccio e portato al Policlinico. Stessa dinamica, una lite per futili motivi fra un gruppetto di ragazzi, un nordafricano tira fuori un coltello e colpisce. Alle 5,20 sempre nella zona viene rapinato del cellulare e accoltellato un ragazzino di appena 15 anni, sempre da un gruppo di nordafricani. Stesse modalità di aggressioni per rapine di poco valore, anche a Pavia e Monza. L’ultimo omicidio venerdì notte, tra egiziani, per un posto in cui dormire.

Il problema sicurezza dunque si fa emergenza e su questo la politica non fa mancare reazioni, in primis la Lega. Matteo Salvini accusa il sindaco Beppe Sala: "Chiediamo un dibattito in Parlamento sull’emergenza sicurezza a Milano, e purtroppo non solo a Milano. Il Ministro e il sindaco fanno tante chiacchiere, ma risultati zero". Fa eco la vicepresidente di Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli: "La sicurezza dei cittadini è una priorità, va garantita a tutti costi, non ci si può sottrarre dal dovere di assicurare un efficace e costante presidio del territorio. I numerosi episodi violenti che si sono verificati ultimamente stanno generando una diffusa sensazione di insicurezza che Milano e i suoi cittadini non meritano". Aggiunge il governatore della Lombardia, Attilio Fontana: "L’ho detto qualche giorno fa e lo ribadisco oggi: per fronteggiare situazioni sempre più gravi, come quelle ripetutesi anche la notte scorsa servono più divise sul territorio".