Venerdì 19 Aprile 2024

La notte a guardare le stelle, poi lo schianto Fuoristrada in una scarpata: strage di ragazzi

Cuneo, cinque morti fra le lamiere. Le vittime avevano fra 24 e 14 anni, quattro i feriti. Due i ricoverati in gravissime condizioni. La comitiva viaggiava in nove su un’auto omologata per sei. Aperta un’inchiesta: un animale potrebbe aver tagliato la strada al gruppo.

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di Viviana Ponchia

Volevano salire sull’alpeggio più alto per vedere le stelle cadenti. L’Alpe Chastlar era il loro posto del cuore, il più panoramico della Val Grana. I ragazzi di Borgata Chiotti fanno così da sempre. Lasciano che l’estate scivoli con i suoi riti sulle baite sopra Castelmagno e quando diventano grandi passano il testimone alla generazione successiva. Conoscono i segreti dei margari. Sono felici di ubriacarsi solo di cielo, montagna e musica occitana. Dopo cena, in piazza, hanno deciso. Sono saliti in nove sul fuoristrada Defender omologato per sei guidato da Marco Appendino, 24 anni. Al ritorno, verso mezzanotte, l’auto è uscita di strada precipitando per oltre ceno metri in una scarpata sopra il santuario di San Magno. Sbalzati fuori dall’abitacolo, sono morti sul colpo in cinque, quattro sono rimasti feriti. Tutti poco più che bambini, fra i 14 e i 17 anni, a parte Marco con la sua esperienza di scorribande himalayane. La metà della popolazione giovane di un paese di appena 50 abitanti.

"Una distrazione – ripete il sindaco di Castelmagno Alberto Bianco – nessuno aveva bevuto". È disperato, ha tempestato di domande i carabinieri. Gli hanno detto che la jeep andava pianissimo, anche perché su quella strada buia e senza segnaletica, dove due macchine passano a fatica, è impossibile superare i venti all’ora. Porta ai 2mila metri del colle Fauniera dove Pantani conquistò la maglia rosa nel 1999. Una salita di 22 chilometri che parte da Pradleves e diventa sempre più implacabile e selvaggia. In certi punti non c’è nemmeno il guard rail.

Marco deve avere perso il controllo all’altezza di una curva a gomito verso sinistra e i ragazzi con gli occhi pieni di stelle sono finiti nel precipizio sulla destra. Prima si sono schiantati sulla strada, poi sono rotolati nella scarpata per fermarsi in un avvallamento della montagna, appena prima di un altro dirupo. Martedì pomeriggio erano tutti in piazza a tirare calci al pallone: "Non era la prima volta che i ragazzi andavano lassù – ripetono in paese – non facevano niente di male". Erano tutti in vacanza. C’era chi si esibiva ad alti livelli nelle spettacolari coreografie della ‘performance cheer’, chi avrebbe dovuto suonare proprio in questi giorni nel festival Occit’amo insieme alla Grande Orchestra Occitana.

Nell’ultima foto lasciata su Instagram Marco Appendino accarezza il suo cane. È il figlio dei proprietari di un’azienda ortofrutticola di Savigliano dove era entrato a lavorare da poco. Elia e Nicolò Martini, 14 e 17 anni sono fratelli, figli di Luca e Barbara e nipoti di Loris, consigliere comunale di Castelmagno. Una storica famiglia di margari che sale in alpeggio a fine inverno e ridiscende prima dell’autunno. Camilla Bessone aveva 16 anni, Samuele Gribaudo 14, entrambi di San Benigno di Cuneo, felici di ritrovarsi con gli amici di sempre nelle seconde case. Feriti in maniera non grave e subito dimesse due diciassettenni. Più critiche invece le condizioni di un 24enne, elitrasportato al Cto di Torino e di un altro 17enne, trasferito in codice rosso all’ospedale Santa Croce di Cuneo. Le operazioni di soccorso sono state imponenti: l’equipe medica del 118 con quattro ambulanze, quattro squadre dei vigili del fuoco, il soccorso alpino della Val Maira, guardia di Finanza, carabinieri e parenti distrutti da dolore.

Intanto la procura ha aperto un’inchiesta. "Si indaga per scoprire le cause dell’incidente e eventuali responsabilità", dice il procuratore aggiunto Gabriella Viglione. Tra le ipotesi anche che un animale abbia tagliato la strada all’auto facendola sbandare e finire nel burrone. Nel cimitero di Cuneo il silenzio è pesante. Le salme dei 5 ragazzi sono state composte nella camera mortuaria, arrivano amici e compagni di scuola, hanno gli occhi gonfi. Qualcuno ricorda la festa di compleanno di Nicolò Martini, lo scorso weekend. Diciassette anni, scuola edile ma una decisione già presa: fare il margaro come papà sulle montagne di Castelmagno, perché quello era il posto del cuore.